Sono tornato tempestivamente e virtualmente sul luogo del delitto di cui peraltro non mi sento affatto colpevole, ma parte lesa. Ho visto i resti ed ho cercato di ricostruire il “democricidio” perpetrato negli Usa. Ecco le mie prime sommarie valutazioni.
Nel settembre del 2001 con l’attentato alle Torri Gemelle si pensava che la geopolitica fosse stata sconquassata e che il mondo ne dovesse risentire per gli anni a venire. Non fu proprio così. Adesso è capitato, non certo per puro caso, un attentato storicamente più sconvolgente, ben più politicamente profondo e culturalmente radicale
Credo che la rielezione di Donald Trump, a distanza di circa un quarto di secolo, abbia dato veramente un colpo mortale alla politica, ai suoi schemi, alle sue categorie, ai suoi valori e ai suoi principi: questo a livello statunitense, ma anche a valere per tutto il mondo. Trump riesce a capovolgere l’opinione di Winston Churchill, vale a dire: “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Mi scappa detto invece che, anche e soprattutto per l’effetto trumpiano, la democrazia americana sia diventata la peggiore delle democrazie anche perché assomiglia sempre più alle peggiori forme di governo sperimentate finora”.
La divisione e l’autonomia dei poteri a livello istituzionale è una burla: negli Usa la Magistratura è agli ordini del Governo, il Governo è nelle mani del Presidente, il Parlamento non si capisce cosa faccia. E anche a casa nostra questo orribile schema non dispiace…
Il popolo vota alla boia, condizionato dalle lobby, fuorviato dai media, privato di effettive alternative politiche dal momento che i partiti non esistono perché si sono sciolti come neve al sole. E allora succede paradossalmente che i ricchi votino la sinistra, i poveri votino la destra e il ceto medio, come al solito, segua i ricchi. Il partito democratico non è più rappresentativo delle istanze delle classi disagiate, ma dei desideri chic dei benestanti. Il partito repubblicano è un’accozzaglia di interessi egoistici in cerca di protezione, declinati in senso populistico. In un simile mare paludoso galleggiano razzismo, nazionalismo, protezionismo, isolazionismo e sovranismo: ciambelle di sventura.
In senso globale la democrazia così malridotta è portata a convivere ed a complottare con i potenti regimi anti-democratici, perseguendo con essi la peggior pace possibile, quella dei sepolcri della prepotenza, della sopraffazione e della giustizia.
Trump, se tanto mi dà tanto, svenderà quel che resta dell’Ucraina a Putin, conferirà pieni poteri a Netanyahu per disegnare un medio-oriente riveduto e scorretto, troverà un modus vivendi con la Cina. La vittima di questo nuovo assetto geopolitico sarà l’Unione Europea, depotenziata verso l’esterno, divisa al proprio interno, indebolita a livello commerciale.
Il resto alle prossime puntate! E sarà penoso assistere alla corsa dei deboli verso l’uomo forte. Non so se farò in tempo a raccontare ai nipotini degli altri (visto che io non ne ho) come era la democrazia, come era difficile ma bella. Non mi crederanno!