Il pochettino europeo e il parecchio italiano

È nota ed emblematica la storiella di quella mamma perbenista, che, di fronte alla imbarazzante gravidanza della figlia ancora nubile, a chi, incuriosito dall’evidente stato interessante della ragazza, le chiedeva maliziosamente se la giovane fosse in dolce attesa, rispondeva “sì, mia figlia è incinta, ma solo un pochettino!”.

Le estreme destre in Europa, in Francia, in Austria, un po’ dovunque aumentano clamorosamente i consensi elettorali, però, quando si arriva al dunque, vale a dire alla formazione di maggioranze di governo, restano a bocca asciutta: scatta una sorta di conventio ad excludendum da parte degli altri partiti, che non se la sentono di imbarcarsi in avventure di governo con forze politiche estremiste, antieuropee e antiliberali (diciamo neofasciste per meglio intenderci).

L’aria che tira, per tutta una serie di motivi fra i quali spicca l’avversione agli immigrati, è di destra, ma solo un pochettino, un po’ tanto ma… Le forze politiche di centro e di sinistra fanno quadrato e resistono alla spinta populista proveniente dalle urne. In Austria la prima forza politica a livello di consensi elettorali rischia di rimanere in un oscuro isolamento. Meno male che scatta questo riflesso pavloviano antifascista.

L’Italia purtroppo sta facendo eccezione. L’estrema destra è al governo non sola, ma addirittura male accompagnata. L’elettorato si è pronunciato, seppure con i se ed i ma provenienti dall’astensionismo e dall’inconcludenza delle sinistre e del centro ad esse collegabile, a favore di un governo fortemente connotato a destra. Da dove proviene questa anomalia?

Oltre ai due fattori già citati, vale a dire il ricorso massiccio all’astensionismo da parte degli elettori e la debolezza non solo strategica ma persino tattica delle forze in qualche modo riconducibili al centro-sinistra, rimane il dubbio che gli italiani non abbiano fatto e non intendano fare pienamente i conti con la storia.

Un lunghissimo applauso, ritmato e continuato, con tutti i partecipanti alla commemorazione dell’80/o anniversario della strage di Monte Sole e Marzabotto in piedi, ha accompagnato il passaggio dell’intervento del presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, in cui, rivolto alla platea ha scandito: “come Presidente Federale tedesco provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono”. Al termine delle parole del presidente tedesco e della commemorazione, la banda municipale ha fatto partire le note di ‘Bella Ciao’. (ANSA.it)

Questa lezione dovrebbe dare uno scossone etico-politico agli italiani in vena di “scherzare” con la storia, invece vince la vergognosa attualità: evviva Giorgia Meloni, evviva Matteo Salvini che la scavalca a destra, evviva Antonio Tajani che le fa da paraninfo.