Il fatto del giorno è il Natale. Cosa significa per le tre categorie di persone schematicamente delineate da padre Raniero Cantalamessa, vale a dire per credenti, non credenti, agnostici? La risposta per le prime due categorie dovrebbe essere chiara. Per gli agnostici invece “può prendere due forme: primo, sono uno che non sa se Dio esiste, ma è in ricerca della verità e di Dio; secondo, sono uno che non sa se Dio esiste e a cui non interessa saperlo. Quest’ultima è la posizione più pericolosa di tutte. Ricordo la scena del film ‘La terra’ di Aleksandr Dovženko sull’inizio della rivoluzione bolscevica in Ucraina. La folla marcia contro la chiesa del villaggio gridando: «Dio non c’è!», ma una vecchietta, in disparte, ripete tra sé perplessa: «Va bene, Dio non c’è. Ma se poi c’è?».
Mio padre, era sulla linea di quella vecchietta e, quando qualcuno definiva assurda ed illusoria la risposta della religione cattolica ai misteri della vita, della morte e dell’aldilà, era solito rispondere: «Alóra catni vùnna ti, ch’ a tsi un zvaltón !!!».
Dal momento che gli auguri, mai come quest’anno, mi sembrano inadeguati, da credente quale sono, vorrei sottrarmi alla “fuffa natalizia” e, in occasione del Natale, esprimere laicamente – quasi vestendo i panni dell’agnostico in cerca della verità – solo qualche auspicio: invitare i giovani a leggere la storia con la mente e col cuore in modo da trarne indicazioni per il presente e per il futuro; metterci dalla parte delle donne per alleviare e prevenire effettivamente ed organicamente tutte le loro sofferenze; suggerire ai politici di destra di fare la destra e a quelli di sinistra di fare la sinistra per poter capire dove stiamo andando e dove si potrebbe andare; chiedere ai capi delle nazioni di smetterla con le fandonie della guerra e di provare a proporci qualche verità di pace; pretendere dalla politica italiana di stare in subordine rispetto alle Istituzioni e a quanto afferma la Carta Costituzionale; ricordare agli operatori mediatici il loro dovere di presentare la realtà cessando di mistificarla.
Alla fine mi accorgo che, alla faccia della laicità e in umile risposta agli agnostici, c’è già tutto nel Vangelo e allora…
Santo Natale!