A poche ore dall’attentato alle Torri Gemelle del 2001 scambiai le sconvolte impressioni con una cara amica occasionalmente incontrata: ricordo che la condivisa preoccupazione principale dal punto di vista politico era rappresentata dalla presenza sulla scena internazionale di tre personaggi, tra di loro amici, Bush, Putin e Berlusconi, dai quali ci si poteva aspettare di tutto e nei quali non si poteva sperare nulla di buono. Cosa combineranno questi tre megalomani di fronte a questo sconvolgimento epocale? Ci lasciammo con questa inquietante domanda. Il tempo ha risposto in modo assai negativo. In quella fase storica, se gli Usa e la Russia erano in mano a guerrafondai che non esitarono a sfogare le loro smanie, se l’Italia di Berlusconi era lo zimbello del mondo e si piegava al volere di questi esplosivi compagni di merende, nello scenario mondiale c’era l’Unione Europea in una fase di crescente peso economico e politico, che dava qualche, seppur relativo, segnale di equilibrio tattico in un mondo messo a soqquadro dallo storico attacco del terrorismo islamico.Sono passati molti anni, sono successe tante guerre, qualche protagonista è cambiato sulla scena americana, europea e italiana. All’inizio del 2017 ci troviamo con una simile pletora di problemi aggravati dalla crisi economica, dal fenomeno migratorio, dal terrorismo che si è fatto addirittura Stato. In compenso rischiamo di consegnare il mondo nelle mani di due amici che, come i ladri di Pisa, fingeranno di litigare ma finiranno col trovarsi d’accordo nello spremere l’umanità ridotta ad ancella delle loro manie di grandezza: Putin, che giudico il più sanguinario uomo della storia in quanto capace di passare indenne dal terrore comunista a quello populista; Trump, che considero la più grande mina vagante che la storia abbia conosciuto. A complicare le cose abbiamo un’Europa imbambolata dalle proprie divisioni al limite dell’implosione, sul cui fuoco la strana coppia di cui sopra soffierà a pieni polmoni. Per fortuna l’Italia, seppur traballante in un debole percorso istituzionale, non svolge più un ruolo meramente ancillare verso le due super-potenze. La Cina potrebbe essere l’imprevedibile terzo incomodo.Come inizio d’anno non c’è male. Come noto, il primo gennaio si celebra la giornata della pace. L’unico appiglio positivo è quello di papa Francesco. Putin e Trump si chiederanno se abbia la bomba atomica. Sì, per fortuna ce l’ha! Una bomba che esplode nell’anima della gente e scompagina i piani dei potenti, come duemila anni fa. Putin e Trump non sono certo meglio di Erode e di strage degli innocenti se ne intendono parecchio. Però non possiamo fuggire in Egitto, perché anche lì tirano brutte arie…