Quelli che…con una bella vaccinata passa tutto

Ammalarsi di Covid o intossicarsi con lo smog. Riaperte le scuole, tornati al lavoro con via via sempre meno smart working, è questo il rebus del trasporto pubblico locale. Perché i mezzi sono più o meno sempre quelli, i passeggeri nelle ore di punta aumentano e così le distanze di sicurezza a bordo di metro, bus e treni restano un miraggio nelle ore del tran-tran casa-scuola o lavoro. Questo lo scontato incipit di una descrizione giornalistica pubblicata su La Stampa.

C.v.d., come volevasi dimostrare. Tante parole, tante chiacchiere, tante discussioni, poi stringi-stringi più che dell’obbligo di vaccinazione si può parlare dell’obbligato casino di circolazione, più che di green pass si può parlare di red stop.

Il punto dolente infatti è rimasto quello del trasporto pubblico locale in cui finiscono tutte le più buone e fumose intenzioni. Di chi la colpa? Ognuno ha la sua parte. Il generale Figliuolo forse è riuscito a impostare accettabilmente la campagna vaccinale, ma poi è arrivato il generale inverno delle scuole e degli uffici aperti. I vaccini si sono scontrati non tanto con lo scetticismo della gente ma con il casino dei mezzi pubblici.

Forse la questione dell’obbligatorietà e del correlato green pass si sta rivelando una colossale manovra di rimozione del problema. Succede come quando, non riuscendo a risolvere i problemi interni, si finisce col dichiarare guerra ai nemici esterni.

Se il buon giorno si vede dal mattino e il mattino è costituito dal solito casino pazzesco dei mezzi pubblici di trasporto urbano, il giorno, che dovrebbe essere il PNRR, alias piano nazionale di ripresa e resilienza, sarà fosco: la solita smania di governare lo straordinario dimenticando l’ordinario.

Purtroppo anche il governo Draghi sta deludendo in tal senso: speravo tanto che mettesse ordine nell’appartamento del piano-terra prima di dedicarsi ai piani superiori, invece…Tanto impegno verbale nel mettere a punto il regolamento di condominio, poi ci accorgiamo che nel condominio non c’è chi pulisce le scale, chi fa la manutenzione dell’ascensore, chi ripara la serratura del portone d’ingresso e via discorrendo. E che dire dei padreterni regionali, loro sì che se ne intendono…E gli amministratori locali? Aspettano e sperano che Draghi tolga loro le castagne dal fuoco e poi…come si fa ad amministrare senza soldi, i bus non vanno mica ad acqua…

Si riaprono gli stadi, i teatri, i cinema, la vita riprende. Ci guardiamo intorno: tutto doveva cambiare e non è cambiato niente. Le solite risse da cortile, le solite discussioni da bar, i soliti capaci di tutto che si rivelano capaci di niente, i soliti che non sanno un cazzo ma lo dicono bene, quelli che…la pandemia si combatte solo col green pass, quelli che…col vaccino passa tutto…anche il covid.