Le riaperture girevoli

Fa sorridere (forse sarebbe meglio dire che fa “sbudellare dal ridere”) la questione che sta tenendo banco a latere delle cosiddette riaperture. Per i ristoranti, quattro posti a tavola: questo è il problema. Mentre scrivo si sta profilando un onorevole compromesso: nessun limite all’aperto, non più di quattro per tavolo al chiuso. Posso sfogarmi? Ridicolo! Approfondiamo, sembra, ma non è uno scherzo. Riporto di seguito quanto scritto sul sito de La stampa.

«Nelle attività dei servizi di ristorazione, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi». Nelle linee guida per la ripresa del 28 maggio è rimasto in vigore il limite massimo di quattro commensali per la consumazione al ristorante, che sia in zona gialla o in zona bianca. Anche se, quasi certamente, sarà superata l’interpretazione almeno in zona bianca come ha ammesso anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «Almeno per i ristoranti all’aperto in zona bianca si arrivi a togliere il vincolo del limite massimo di quattro persone al tavolo: sarebbe un primo segnale di distensione. Per i locali al chiuso credo si possa anche prevedere una restrizione iniziale, ci può stare purché sia graduale». Si è però scatenato il polverone: il Governo sembra indirizzato verso la conferma del limite che danneggerebbe il settore della ristorazione. Ma intorno a quest’idea si è registrata una serie di reazioni contrarie che potrebbe portare anche ad una revisione totale. 

Molto dipenderà dall’esito del tavolo tecnico che si terrà per affrontare la questione, come appreso da fonti di governo. Ieri le Regioni e il centrodestra avevano ritenuto la misura troppo penalizzante ed è probabile che si arrivi a un compromesso mantenendo il limite solo per i ristori al chiuso. Nella stessa giornata è poi stata convocata la conferenza delle regioni dal presidente Massimiliano Fedriga. I governatori hanno chiesto la revisione. Al tavolo tecnico dovrà essere affrontata la questione relativa al limite di quattro persone al tavolo nei ristoranti.  Le Regioni sono state sorprese da un’ipotesi che non sarebbe stata condivisa con loro: «L’ipotesi del limite di 4 persone al chiuso non è stata proposta ufficialmente alle Regioni e non trova riscontro. Nelle interlocuzioni avvenute si è fatto peraltro presente che, considerato come le decisioni assunte sino ad ora (linee guida in primis) siano sempre state condivise in un clima assolutamente collaborativo e di rispetto istituzionale, ha sorpreso che l’interpretazione del governo sul tema sia avvenuta in maniera autonoma».

Sui posti a tavola al ristorante, almeno nelle zone bianche, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha commentato senza incertezze: «Spero venga presto rivisto il limite dei 4 posti a tavola nei ristoranti e pubblici esercizi, credo sia arrivato il tempo e io sono tra quelli che era per più posti a tavola consentiti. Aumenterei a 8-10 posti a sedere, per poi liberalizzare ai primi di luglio». Nell’intervento a Rai Radio1, a “Un giorno da pecora”, Sileri ha aggiunto: «Metà di noi sarà vaccinato. E se vedo un po’ assurdo indossare la mascherina tra il primo e il secondo al ristorante mentre resta l’obbligo alzandosi da tavola negli spazi comuni, mi preoccupano ancora gli assembramenti, soprattutto dei più giovani, fuori dai locali. A casa dovrebbero valere le stesse regole dei ristoranti: si sta insieme a tavola ma distanziati». Idem per quanto riguarda le partite degli europei: «Raccomandiamo fortemente di riunirsi per vedere la partita tra vaccinati, ma basta la prima dose, e restano fondamentali mascherina e distanziamento. Ma riprendiamoci la vita, non credo che per baciarsi questa estate occorrerà tirar fuori il green pass». 

Stiamo veramente spaccando il cappello in quattro per salvare la capra della riapertura e i cavoli del possibile contagio. Se è veramente rischioso pranzare al ristorante, si abbia il coraggio di mantenere il divieto, lasciando perdere questi assurdi limiti quantitativi. Se ormai si ritiene superato il rischio, che senso ha continuare l’irritante gioco dell’oca sulla pelle dei ristoratori.

Un tempo si scherzava sul divieto per i parroci di avere una perpetua di età inferiore ai quarant’anni Erano tempi i cui si invecchiava molto in fretta): l’ostacolo, si dice, veniva superato ingaggiando due perpetue ampiamente under 40. Se tanto mi dà tanto, al ristorante se si presenta una compagnia di otto persone, basta suddividerla su due tavoli separati, ma confinanti nel rigoroso rispetto delle distanze. Tutto a posto! Anche se bisognerà parlare a voce piuttosto alta e i brindisi andranno parcellizzati. Ma fatemi il piacere…

La tragedia pian piano sta mutando in commedia, anzi in farsa. Aggiungiamo un tocco di assurdo buonumore alla tristezza imperante. Sento tanto la mancanza di mio padre che potrebbe sbizzarrirsi col suo battutismo alla parmigiana. Ce ne sarebbe bisogno.