Le ragazzine saltano in aria come birilli, i bambini affogano come gattini sopranumerari , la povertà aumenta vertiginosamente, i giovani non trovano uno straccio di lavoro, gli immigrati ci chiedono accoglienza, e gli uomini della “vera” sinistra italiana, si preoccupano dei voucher al punto da farne un’occasione per mettere eventualmente in crisi il governo.
I bersaniani di Mdp hanno tempo da perdere e si attaccano alle piccole questioni trasformandole in battaglie ideologiche. Il problema è quello del lavoro saltuario e occasionale: bisogna trovare uno strumento agile per regolamentarlo al meglio. Si era introdotto lo strumento voucher, ma su di esso si è scatenata un’assurda offensiva sindacale fino alla promozione di un referendum abrogativo. Viene tolto questo strumento e si pensa di trovarne uno migliore che magari eviti gli abusi. No, non va bene. Perché? Per Mdp è un limite invalicabile, non si può parlare di queste semplificazioni per le imprese, ma solo per le famiglie. E le imprese, soprattutto quelle piccole col problema di dover fare ricorso a questi lavoretti una tantum? Si avvalgano delle forme contrattuali già in essere! Ma non si adattano al bisogno… Si arrangino! Ed effettivamente si arrangeranno e faranno ricorso al lavoro nero.
Tutto perché bisogna ostentare qualche gargarismo di sinistra per distinguersi a tutti i costi e buttare un po’ di fumo negli occhi al popolo. Penso e spero che la gente capisca la strumentalità di queste posizioni da “trinariciuti” riveduti e scorretti, ma non ne sarei troppo sicuro. Il richiamo della foresta si fa sempre sentire.
Se la sinistra pensa di recuperare credibilità e consenso in questo modo…È questa la strategia dell’attenzione agli emarginati delle periferie sociali e territoriali? È questo il rigore etico e politico di una sinistra di governo?
Ma parliamo d’altro. Non sono un ammiratore di Flavio Insinna, il presentatore televisivo reo di avere pronunciato, fuori onda, parole offensive verso i concorrenti della sua trasmissione e quindi non intendo spendere parole a sua discolpa. La cosa curiosa però è stata la reazione del presidente della Commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, un esponente di primo piano del M5S: «Non ci sono parole per i fuori onda della trasmissione Rai Affari tuoi. È stato superato ogni limite di decenza. Sono offeso per i concorrenti, oggetto di commenti irripetibili, e per il pubblico presente in studio e a casa». «Chi ha scelto questa nana di m….?» avrebbe detto Insinna, innervosito dal comportamento di una concorrente a lui sgradita.
Consiglierei a Roberto Fico di preoccuparsi piuttosto delle parole irripetibili lanciate dal suo leader Beppe Grillo durante i comizi e tutte le volte che viene interpellato. Da che pulpito viene la predica! Saranno i grillini i castigati portatori del verbo politicamente corretto? A Parma si chiama becco di ferro.
In conclusione, da una parte abbiamo i bacchettoni della sinistra che si scandalizzano dei voucher, dall’altra i bigotti grillini che si scandalizzano delle parolacce fuori onda di un personaggio televisivo. Di qua i nostalgici della “lotta e della massa”, di là i burini dell’antitutto. In mezzo tutta la stupida, inconcludente e irritante strumentalità del dibattito politico.
Nel frattempo le ragazzine continueranno a saltare in aria come birilli, i bambini ad affogare come gattini, la povertà aumenterà ancora, i giovani non troveranno uno straccio di lavoro, gli immigrati ci chiederanno accoglienza e noi faticheremo sempre più a concedergliela. Non è certo colpa solo dei due scalcagnati eserciti di cui sopra (Mdp e M5S), ma da chi pretende di avere in mano la verità e di essere portatore dell’ideologia vincente si può esigere un po’ più di sensibilità, serietà e coerenza.