“Estirpiamo cacicchi e capibastone!”. Il 12 marzo 2023 Elly Schlein guidava la sua prima assemblea da leader del Pd, colpendo tutti per quel richiamo contro i ras, i porta-voti, i partiti nel partito che spesso controllano voti, nomine e consiglieri nella loro fetta di influenza. Un anno più tardi, la promessa è lontana dall’essere mantenuta. […] (da “Il Fatto Quotidiano”)
Mentre a Bari non si scioglie lo stallo tra i due candidati sostenuti da Pd e M5S, nonostante lo sforzo dei pontieri, da Torino arriva un’altra tegola sul fronte giallorosso. Non solo i 5S hanno ufficializzato ieri la loro candidata alle regionali di giugno, Sarah Disabato, uno delle più agguerrite contro il Pd, ma Chiara Appendino mette il dito nella piaga di un’inchiesta che riguarda Salvatore Gallo, padre di un consigliere regionale Pd. Anche qui, come per l’ex assessora pugliese Anita Maurodinoia, l’accusa è voto di scambio. «Che ci fossero dei problemi politici ad oggi irrisolti nel Pd torinese penso fosse una cosa nota a tutti». Altra bordata: «Dall’inchiesta della procura di Torino emerge un quadro desolante della politica, spero che non si voglia nascondere la testa sotto la sabbia».
Dalle Alpi al Tavoliere l’assedio di Giuseppe Conte a Schlein sulla questione morale si fa sempre più incalzante: con l’obiettivo, neppure troppo nascosto, di accorciare le distanze in vista delle europee. Dal Pd il deputato romano Andrea Casu accusa Conte di agitare una «questione morale double face che serve solo ad aiutare la destra». E cita la condanna a 8 anni per lo stadio della Roma dell’ex presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito, all’epoca grillino e poi fuoriuscito: «Come minimo ci aspettiamo che Conte ritiri la tessera di Virginia Raggi. Altrimenti significa che per lui la legalità non solo è negoziabile ma è una questione da agitare a là carte solo contro il Pd». (da “Il manifesto”)
Non so se sia scoppiata una tempesta nel bicchiere del partito democratico o se stia emergendo un maltempo diffuso e profondo nella cantina dell’intera politica italiana. Spira indubbiamente un’aria di polemica strumentale a colpi bassi tra PD e M5S: il primo sta offrendo al secondo su un piatto d’argento la possibilità di sfoggiare il suo principale cavallo di battaglia (l’anticorruzione) in vista delle elezioni europee ed amministrative in modo da raccogliere il consenso proveniente dagli scontenti piddini e capovolgere i rapporti di forza all’interno del centro-sinistra. Tuttavia il PD è nell’occhio del ciclone e si vede spuntata l’arma che stava brandendo verso la destra inguaiata dagli indagati di lusso fino ad ora spudoratamente protetti. È in agguato il “così fan tutti”, che soddisfa l’elettorato di destra e scandalizza quello di sinistra.
Certamente si tratta di un ulteriore assist all’astensionismo e alla sfiducia verso l’intera classe politica. Non so se siano più gravi l’inadeguatezza, l’impreparazione, l’inesperienza e l’incapacità che i partiti stanno abbondantemente esibendo oppure il mancato rispetto di valori e prerequisiti che dovrebbero stare alla base del fare politica.
Bisogna essere però attenti a non fare di ogni erba un fascio, anche se diventa difficile operare distinzioni: in un clima problematicamente devastante troviamo le bassezze di una cucina politica paradossalmente dedita a ricette affaristiche e partitistiche. Il peggio del peggio!
Per il partito democratico potrebbe essere l’occasione buona per liberarsi di certe abbondanti scorie del passato e del presente. Onestamente non so se Elly Schlein sia in grado di fare questa pulizia e se troverà gli aiuti necessari al riguardo. Paradossalmente potrebbe essere la sua carta vincente anche perché sul piano squisitamente personale sembra avere credibilità e moralità almeno sufficienti alla bisogna.
Il discorso però è molto complesso e non credo possano bastare le provocazioni pentastellate e le stilettate della destra a indurre il PD ad una profonda revisione di vita e ad un coraggioso ricambio di classe dirigente. Penso che la sinistra debba fare una grossa riflessione sul proprio passato per giungere a proposte credibili per il presente e a visioni convincenti per il futuro. Non saprei dire molto di più, se non auguri di vero cuore!