L’arcivescovo Carlo Maria Viganò vuole fare arrestare papa Francesco aprendo una polemica su un libro scritto da un cardinale nel 1998. L’arcivescovo Viganò si è spesso trovato in disaccordo con Papa Francesco sulla direzione della Chiesa cattolica, si è rivolto ai social media per criticare un libro riemerso scritto 25 anni fa da un altro religioso. L’arcivescovo considera l’opera “pornografica” e una “perversione” e ora ha chiesto l’arresto sia dello scrittore, il cardinale Víctor Manuel Fernández, sia del Papa.
Il sacerdote, secondo Viganò, ha suggerito che Dio potrebbe “rendersi presente quando due esseri umani si amano e raggiungono l’orgasmo; e che l’orgasmo, vissuto alla presenza di Dio, può anche essere un atto sublime della presenza di Dio”, ha scritto la rivista Catholic Herald in un commento, citando il libro di Fernández. Il libro è riemerso dopo che l’attuale cardinale Fernández, con l’approvazione del Papa, ha permesso ai pastori di impartire benedizioni non liturgiche alle coppie in “situazioni irregolari”, come le coppie gay o i conviventi non sposati.
L’8 gennaio, il cardinale Fernández ha rilasciato un’intervista al sito cattolico Crux e ha detto che era giovane quando ha scritto il libro, aggiungendo: “Certamente non lo scriverei adesso”. Ha detto: “Molto tempo dopo quel libro, ne ho scritti di più seri come The Healing Force of Mysticism … [e] non ho mai permesso che fosse ristampato”. Ha detto di aver cercato di aiutare le coppie a “comprendere meglio il significato spirituale delle loro relazioni”, ma ha aggiunto che in seguito aveva cercato di annullare il libro per paura che “potesse essere interpretato male”. (Bake news)
A monsignor Viganò non è parso vero di attaccare il papa e il cardinal Fernandez, quest’ultimo reo di essere l’ispiratore delle aperture di papa Francesco verso i soggetti omosessuali.
Víctor Manuel Fernández, detto Tucho, è un cardinale, arcivescovo cattolico e teologo argentino, dal 1º luglio 2023 prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale.
Il Cardinale Teologo argentino ha messo la firma e la faccia – insieme al Pontefice – all’autunno delle aperture «progressiste», rivolte in particolare al mondo Lgbtq+. E per questo è «sotto attacco», nel mirino del fronte tradizionalista e di alcune conferenze episcopali. Soprattutto dopo la dichiarazione «Fiducia supplicans», che ha dato il via libera alla benedizione delle coppie gay.
Vado con ordine o disordine secondo i punti di vista. Sul valore e significato dell’orgasmo sono perfettamente d’accordo col cardinale Fernandez e mi dispiace che sia stato “costretto a ritrattare” per smorzare assurde, strumentali e bigotte polemiche antipapali. Ricordo come un prete amico, di fronte alla mia dilagante spinta sessuale giovanile, mi abbia arditamente e positivamente provocato, inducendomi ad una corretta sessualità inquadrata nel rapporto amoroso, considerando in tal caso il godimento derivante dall’orgasmo addirittura come un’eloquente anticipazione della felicità paradisiaca.
Qualche tempo fa non avrei mai più pensato che un papa venisse attaccato sul tema del sesso in quanto tropo aperto sulla materia. Ci godo moltissimo! Era ora, anche se rischia di pagarla cara.
Ha sempre più ragione don Luciano Scaccaglia, l’amico sacerdote costantemente in odore di eresia, che affermava come papa Bergoglio lo copiasse. Chissà come sarà soddisfatto: una stupenda rivincita!
Don Andrea Gallo, nel libro “Il testamento di un profeta” afferma con tanta simpatica schiettezza: «Il sesso è anche un piacere. Fisico, intendo. E non me ne vergogno. Come prete non posso praticare la scelta del sesso, ma immaginarlo almeno un po’ praticato da altri, mi rende l’animo più gaudente e allegro».
Padre Alberto Maggi, teologo e biblista, scrive: «Il fatto è che siamo abituati a un Vangelo all’acqua di rose. Nella Chiesa si sono accentuati certi aspetti su cui Gesù non ha mai aperto bocca. Pensiamo alla sessualità. Sulla ricchezza, il potere, l’ambizione Gesù era severo. Ho proposto da sempre la radicalità del Vangelo: prima viverlo».
Temo persino che papa Francesco si sia fatto prendere dall’euforia progressista, passando dai temi sociali a quelli sessuali. Non esageri perché l’argomento scotta. Sia prudente perché ha puntati contro molti fucili pseudo-teologici. Probabilmente si sentirà in dirittura d’arrivo e vorrà fare una bella volatona finale, facendosela magari tirare da qualche collaboratore in linea con lui come il cardinale Fernandez. C’è sicuramente chi gli vuol mettere i bastoni fra le ruote o chi lo vuol squalificare ritenendo che stia girando in mutande per le stanze vaticane (leggi arteriosclerosi galoppante). A proposito di variopinte mutande, se proprio vogliamo insistere nella metafora, nel clero cattolico c’è purtroppo chi è esperto nel toglierle con la forza della subdola trasgressione e financo della vomitevole violenza.