L’aula della Camera ha approvato con una serie di consensi e astensioni ‘trasversali’ le risoluzioni che impegnano il governo a proseguire il sostegno, anche attraverso l’invio di armi, all’Ucraina. E nei dem, in particolare, spicca la posizione di tre deputati dem – Lorenzo Guerini, Lia Quartapelle e Marianna Madia -che hanno votato sì a tutti gli impegni per l’Ucraina, sia nella risoluzione della maggioranza che in quella di Iv-Azione-Più Europa mentre il gruppo Pd si è astenuto sulle risoluzioni sia della maggioranza, sia dei ‘centristi’ che su quella di senso opposto dei 5 Stelle in cui si è chiesto lo stop all’invio di armi a Kiev. (dal quotidiano “la Repubblica”)
Un ginepraio di risoluzioni in mezzo al quale il Partito Democratico ha nascosto il proprio imbarazzato silenzio sulla guerra in Ucraina: non si possono infatti irritare la Nato e gli Usa, l’Unione Europea non esiste, e allora meglio fare i pesci in barile. Nel momento in cui persino gli Usa cominciano a indietreggiare rispetto alla loro demenziale politica bellica, gli europei, e gli italiani in primis, rischiano di rimanere col cerino acceso in mano e di essere costretti per paradossale inerzia a proseguire l’invio di armi all’Ucraina, finendo col portarla alla distruzione totale dietro l’alibi della difesa dei valori democratici.
Mentre l’attuale maggioranza di governo si è opportunisticamente appiattita (anche Draghi non era da meno) sulla politica americana, il PD, che dovrebbe rappresentare l’alternativa, fa l’opposizione di comodo con la stucchevole inflazione delle richieste di dimissioni a ministri, sottosegretari, parlamentari appartenenti al centro-destra, e non ha il coraggio di distinguersi sulle questioni dirimenti come la guerra.
E pensare che l’opinione pubblica non ne può più di questa deriva bellicistica finalizzata ai profitti dei costruttori e dei trafficanti di armi. In questo caso un po’ di populismo di sinistra non guasterebbe. Invece, eccoli lì, allineati e coperti a reggere la coda occidentale di un mondo vocato allo sfacelo.
Era, quello della pace, un punto su cui aspettavo Elly Schlein all’appuntamento con la storia: l’ennesima delusione! Un pessimo viatico in vista delle prossime elezioni europee. Un motivo per continuare ad astenermi dal voto.
Dacia Maraini ha recentemente sollevato un dubbio per la coscienza degli astensionisti: tanta gente è morta per conquistarci il diritto di voto e noi non lo esercitiamo…
Confesso di essermi commosso e sentito in colpa, anche se questo argomento lo avevo ben presente da sempre. Sentirselo buttato in faccia fa male, anzi dovrebbe fare bene. Senonché mi sono chiesto: il voto conquistato grazie alla morte dei martiri della democrazia è giusto usarlo per giustificare la morte dei martiri della guerra?
Se si profilava per me una “tentazione” di ritorno al voto, con questa manfrina bellicista del PD sono tornato allo splendido isolamento astensionista. Non serve a niente, lo so benissimo. Almeno però, di fronte alla guerra che dilaga, potrò cercare di mettermi il cuore in pace.