Il primo intervento di un presidente Usa a un vertice europeo dai tempi di Obama ha fatto registrare la mano tesa di Biden alla Ue: “Appena l’America potrà condividerà con voi le dosi”. Nella prima conferenza stampa del suo mandato il presidente americano ha promesso: “Duecento milioni di vaccinati in cento giorni”. Ma per l’Europa è interessante che Biden si sia presentato all’atteso appuntamento dicendo: “La mia priorità numero uno è mettere la pandemia sotto controllo e gli Usa condivideranno i vaccini appena potranno”. Di più: “Sto lavorando per rimuovere i colli di bottiglia per aumentare la capacità produttiva di farmaci anti-Covid”.
La campagna vaccinale si sta rivelando un disastro per l’Europa e un trionfo per gli Usa: male per noi e bene per gli americani. Non sono invidioso anzi, conto che il successo statunitense possa lasciar cadere qualche “briciola” anche per noi. Il nuovo corso inaugurato da Biden nei rapporti Usa-Ue fa ben sperare. Era ora che si riaprisse un dialogo collaborativo e costruttivo.
Non sono un filo-americano, so benissimo quante e quali responsabilità negative abbiano gli Usa a livello di assetti mondiali, ma nonostante tutto resto fedelmente legato alle opzioni di fondo che l’Italia ha portato avanti da De Gasperi in poi. Qualcuno continua a fare lo spiritoso, affermando che in Italia moriremo democristiani: capisco l’ironia con cui viene fatta questa affermazione, ma vorrei ricordare a questi signori, i quali in passato hanno strizzato l’occhio al PCI, che la Democrazia Cristiana, pur con tutti i limiti e i difetti evidenziati nei tanti anni di esercizio del potere, ha comunque imbroccato le scelte fondamentali dell’atlantismo e dell’europeismo, quando in molti gridavano contro la Nato ed esprimevano a dir poco scetticismo verso la nascita dell’Unione Europea.
Poi ci sono i qualunquisti: per loro Trump e Biden non fanno alcuna differenza, l’uno vale l’altro e magari aggiungono una cucchiaiata di insana ironia sul nuovo presidente americano ed il suo look non proprio trascinante ed entusiasmante. Giocano sul nome: Biden come versione tedesca di “bide”, che in dialetto parmigiano equivalgono agli escrementi dei bovini. Ebbene, volendo rimanere in ambito dialettale ed in stile riduttivamente satirico, a costoro rispondo per le rime, senza timore di affermare che sono sempre meglio le cacche dei bovini, utili a diversi scopi, che i “merdón”, vale a dire le persone puzzolenti, vanesie, vanitose e pericolose come Donald Trump.
Ben venga quindi una mano in nostro aiuto da parte degli Usa, senza illusioni, ma nella speranza che si ricominci un’epoca di rapporti sereni e positivi. Certo noi dobbiamo darci una bella mossa, a livello italiano ed europeo. Al tavolo Ue, come Italia, abbiamo calato la carta migliore che potevamo giocare, cerchiamo di non barare e di non fare i furbi. Cala lo spread ed è un buon segno per la credibilità italiana sui mercati finanziari. Facciamo crescere vistosamente il numero delle persone vaccinate, utilizziamo al meglio i fondi che riusciremo ad ottenere dalla Unione Europea, mettiamoci nella prospettiva di cambiare marcia nel sostegno alla nostra economia, considerando che non potremo sfondare i bilanci all’infinito. Ci sono enormi e drammatici problemi, non pensiamo di risolverli in solitudine, perché abbiamo bisogno di tutti, dell’Europa e degli Usa in particolare.
Amo sempre ricordare quanto sosteneva l’indimenticato ed indimenticabile Presidente Sandro Pertini: gli italiani non sono primi ma nemmeno secondi a nessuno. Non confondiamo però un giusto orgoglio con assurde prevenzioni e presunzioni. Ce ne potremmo pentire amaramente.