10/02/2018

Letture bibliche nella liturgia del giorno

 

1Re 12,26-32; 13,33-34; Salmo 105; Marco 8,1-10.

 

Riflessione personale

 

La tentazione di adorare il vitello d’oro è sempre presente: vale per Geroboamo, che si illudeva così di mantenere il controllo sul suo regno ed invece lo mandò in rovina, vale per tutti. Il vitello d’oro è sinonimo di potere, ricchezza, successo, di ricerca sfrenata di beni e soddisfazioni materiali. Gesù è sceso sulla terra, non è andato sulla luna e quindi conosce perfettamente le esigenze degli uomini: per la folla che lo seguiva da tre giorni e non aveva da mangiare compie il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Poi però siccome volevano farlo re, si eclissò, scegliendo il primato delle cose dello spirito rispetto a quelle materiali.

Non ho mai, fortunatamente, vissuto nell’abbondanza, anzi sono stato cresciuto ed educato in un clima di povertà. Poi è arrivato un certo benessere, ma senza inutili e pericolosi eccessi, senza anelare alla ricchezza, al lusso, al successo fine a se stesso.

Un caro amico affermato professionista mi chiese un giorno quanto guadagnavo. Non ebbi difficoltà a rispondergli. Mi guardò e mi chiese sbalordito: «Sei matto?». Per lui guadagnavo infatti troppo poco. A me bastava non per spirito pauperistico, ma per mentalità e carattere: niente merito, solo qualche rischio in meno rispetto al discorso del vitello d’oro.

Gesù però, con un giovane che gli chiedeva consiglio, andò oltre i comandamenti e gli suggerì di lasciare tutto e di seguirlo. Lui, dal momento che aveva molti beni, se ne andò sconsolato e scoraggiato. A me forse non chiede di spogliarmi di tutto, ma di condividere il più possibile. Io, che non ho molti beni (anche se la quantità di beni e un fatto relativo, perché anche le mie modeste ricchezze possono essere notevoli rispetto al poco o niente di tante persone), ma tendo a garantirmi una certa sicurezza per il presente e per il futuro, ho timore che mi possa essere chiesto di fare un passo in più. La domanda me la sento addosso e la risposta non è pronta e generosa come dovrebbe essere. Ho anch’io il mio vitellino d’oro? Può darsi…