07/02/2018

Letture bibliche nella liturgia del giorno

 

1Re 10,1-10; Salmo 36; Marco 7,14-23.

 

Riflessione personale

 

Quanti sensi di colpa ha creato la Chiesa imponendo regole, anche in campo sessuale! Quanti equivoci sono sorti, anche in questa delicata e insondabile materia! Da una parte il mio carattere piuttosto scrupoloso mi ha portato a cadere in questa trappola, dall’altra parte però ho sempre avuto la forza interiore di ribellarmi a questa visione disciplinare della religione. Mi sono provocatoriamente creato una convinzione: quando sarò davanti a Dio per essere giudicato, non mi verrà contestata la mancanza di astinenze e digiuni, anche nella mia vita sessuale, ma mi si chiederà piuttosto quanti poveri e bisognosi abbia snobbato. E lì andrò in crisi…Qualcuno mi rimprovera di essermi costruito una religiosità a mio uso e consumo. Forse non ha tutti i torti, ma, quando rileggo quanto detto da Gesù a proposito “del puro e dell’impuro”, mi confermo nella mia convinzione: «Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive…».

Il discorso vale a livello individuale, ma persino in campo internazionale. La regina di Saba, un Paese della penisola arabica, andò a far visita a Salomone, re d’Israele, probabilmente per allacciare rapporti di carattere commerciale, ma prima volle sondarne le rette intenzioni e gli pose molte domande, alle quali Salomone rispose in modo esauriente. Il problema in fondo è sempre quello delle regole: non valgono tanto i trattati, ma la saggezza nel governare. Non conta la pulizia formale, vale quella del cuore. “Chi ha fatto il bagno non ha bisogno che di lavarsi i piedi”: lo dice Gesù.