03/02/2018

Letture bibliche nella liturgia del giorno

 

1Re 3,4-13; Salmo 118; Marco 6, 30-34.

 

Riflessione personale

 

Quando prego, ho la tendenza a chiedere tante cose per me e per quanti mi stanno particolarmente a cuore: una lista di bisogni e di problemi, come se il Padre Eterno non li sapesse ben prima e meglio di me. Probabilmente sorriderà della mia ingenua premura, scuoterà il capo e avrà compassione di una creatura che vuol fare da suggeritore al creatore.

Il grande re Salomone fu molto più discreto e “furbo”: andò al sodo e si accontentò di chiedere la “saggezza”, la capacità di scegliere tra il bene e il male e Dio gli diede anche tutto il resto in sovrappiù.

Mi ha sempre colpito l’episodio di quel vecchietto che sostava a lungo davanti al Santissimo Sacramento e non diceva niente, sembrava assente. A chi gli chiese se e come pregasse rispose: «Io guardo Lui e Lui guarda me…».

«Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’» dice Gesù ai suoi apostoli e sicuramente lo dice anche a noi. Bello considerare la preghiera un solitario riposo in compagnia di Gesù. Tutto il resto potrebbe essere anche “fuffa”.