31/01/2018

Letture bibliche nella liturgia del giorno

 

2Samuele 24.2.9-17; Salmo 31; Marco 6,1-6.

 

Riflessione personale

 

Papa Paolo VI consigliava: «Dite ai giovani che il mondo esisteva già prima di loro e ricordate ai vecchi che il mondo esisterà anche dopo di loro». Oggi dedico la mia riflessione ai giovani in concomitanza con la festa di San Giovanni Bosco, un maestro che seppe credere in essi. Col passare degli anni, invecchiando, sono portato a valorizzare la memoria storica e quindi a guardare indietro. Sono però molto attento a due “categorie” umane: le donne e i giovani. Per le prime – al di là della forte attrattiva verso di esse che ha caratterizzato tutta la mia vita – nutro una incommensurabile fiducia: il miglioramento del mondo, da tutti i punti di vista, credo dipenda soprattutto da loro e dalle loro inespresse e conculcate qualità. Sui secondi, i giovani, ho forti perplessità: li vedo assenti, fuori dal mondo, faccio fatica a capirli. Sono vecchio?! Pretenderei di abbinare gioventù ed esperienza, dimenticando che il bello dei giovani è proprio quello di non essere condizionati e frenati dall’esperienza. Mio padre diceva argutamente: «Se un ragas al gaviss al sarvél ‘d n’omm, al ne sariss miga un ragàs…». D’altra parte, facendo riferimento al brano evangelico odierno, i Nazaretani non si scandalizzavano di Gesù al punto che Egli, forse considerato un giovane fuori dagli schemi, non poté profetizzare nella sua patria? Papa Francesco dice: «Se i giovani fanno sognare gli anziani, vi assicuro che gli anziani faranno profetizzare i giovani».