Mio padre era estraneo alla mentalità militare, ne rifiutava la rigida disciplina, era allergico a tutte le divise, non sopportava le sfilate, le parate etc., era visceralmente contrario ai conflitti armati. Quando capitava di ascoltare qualche notizia riguardante provocazioni fra nazioni, incidenti diplomatici, contrasti internazionali era solito commentare: “S’ag fis Mussolini, al faris n’a guera subita. Al cominciaris subit a bombardar”.
In Siria è successo proprio così. Alla strage effettuata con armi chimiche dal regime di Assad, Donald Trump ha pensato bene di rispondere inviando una sessantina di missili contro le postazioni militari dell’esercito siriano, sotto l’occhio attonito di Vladimir Putin e con l’approvazione di parecchi Stati, tra cui l’Italia. Per fare giustizia ai bambini siriani massacrati col gas? No, per battere un colpo a livello internazionale e riprendersi il ruolo di superpotenza, per risalire a livello interno la china di un disastroso avvio della sua presidenza, per smentire chi lo dava in ignobile connubio con la Russia, per avvertire la Cina e per recuperare i rapporti in crisi con la UE.
Per dirla fuori dai denti abbiamo messo le sorti dell’umanità in mano a due populisti macellai patentati. Uno viene dalla scuola comunista dell’Est, Vladimir Putin, un freddo e sanguinario capo dei servizi segreti dell’URSS, che non so quanti cadaveri abbia sulla coscienza e quanti crimini contro l’umanità abbia commesso nel passato remoto e prossimo e nel presente.
L’altro viene dalla scuola capitalistica coniugata con tutti i peggiori “ismi” della storia, dal razzismo al protezionismo, dal nazionalismo al populismo. Si chiama Donald Trump: è un folle tycoon prestato alla politica.
Sono perfettamente in sintonia, forse in questa fase stanno facendo finta di litigare, perché i loro subdoli accordi (espressi o taciti) stavano venendo un po’ troppo a galla e allora meglio ripiegare sullo schema tipico dei “ladri di Pisa”.
Qualcuno pensava (forse si sta ricredendo in fretta e furia) addirittura che dalla combinazione di questi due squallidi personaggi potesse arrivare una ventata di novità: bisogna avere molta fantasia… Il terrorismo, tutto sommato è funzionale alle loro scorribande internazionali. Se per combattere i macellai del terrorismo islamico abbiamo bisogno di questi due super-macellai attorno ai quali ronzano i peggiori capi di stato del mondo, stiamo freschi. È un po’ come combattere la delinquenza facendo patti con la mafia. La storia qualcosa ci dice al riguardo: gli Usa non si fecero scrupolo di farsi aiutare dalla mafia per sconfiggere il nazi-fascismo annidato nel meridione d’Italia. Oggi ci si fa aiutare da Assad, Erdogan e compagnia bella.
Mi si dirà: è la guerra bellezza. Lo so e proprio per questo torno agli insegnamenti paterni: mio padre ogni volta che sentiva notizie sullo scoppio di qualche focolaio di guerra reagiva auspicando una obiezione di coscienza totalizzante: «Mo s’ pól där ch’a gh’sia ancòrra quälchidón ch’a pärla äd fär dil guèri?»