«Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro, soffre con loro, piange e spera con loro. Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono». Il Pontefice ha anche esortato: «Pensate a Lampedusa, pensate a Crotone». Invece, ha lamentato il Papa, «c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». Perciò, «il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia, il monito “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai”». L’orfano, la vedova e lo straniero sono i poveri per eccellenza che Dio sempre difende e chiede di difendere. (dal quotidiano “Avvenire”)
Il Papa non va certo per il sottile e condanna senza se e senza ma la politica dei respingimenti. Anche i vescovi tedeschi mal sopportano i consensi all’estrema destra emergenti dalle recenti elezioni in Turingia e Sassonia e lo dichiarano senza mezzi termini in una lettera resa pubblica in cui esprimono preoccupazione per la deriva etno-nazionalista: «Nostro dovere difendere la dignità umana».
«Il fatto che le persone con un background migratorio siano ora preoccupate per la loro sicurezza, che molte persone stiano seriamente pensando di lasciare la Turingia o che le aziende stiano mettendo in discussione il loro futuro nel nostro land è inaccettabile». «Faremo la nostra parte per garantire che la Turingia e la Sassonia rimangano länder accoglienti e cosmopoliti. Il nostro compito più urgente è e resta quello di difendere la dignità umana, soprattutto a fianco dei deboli». Quindi un monito molto netto: «Il programma etno-nazionalista dell’Afd non è compatibile con la fede cristiana». Anche i vescovi della Sassonia hanno chiesto di «non dare spazio alle idee estremiste e nazionaliste nel nostro Paese». (ancora dal quotidiano “Avvenire”)
Per i cattolici dovrebbe essere sufficiente ascoltare la propria coscienza, che viene ulteriormente illuminata da pronunciamenti magisteriali inequivocabili. Il mio ragionamento è questo: l’accoglienza ai migranti dovrebbe essere un imperativo evangelico e biblico a prescindere dagli autorevoli pareri espressi dalla gerarchia. Ben vengano anche gli inviti papali ed episcopali se servono a riportare alla ragionevolezza certe derive ideologiche che si stanno facendo sempre più strada.
Fin qui la miopia delle coscienze cristiane e non cristiane. C’è però un’altra miopia: quella dei cervelli prestati all’ammasso. Ci si illude infatti di risolvere i problemi migratori con i respingimenti e/o i rimpatri, accampando, fra l’altro, il falso argomento della delinquenza cui sarebbero dediti quasi tutti gli immigrati, soprattutto quelli che non lavorano e sono costretti a vivere ai margini della società.
È più che provato che la delinquenza è un fenomeno trasversale, che il saldo finanziario derivante dalla presenza migratoria è positivo per le nostre casse erariali, che solo tramite l’immigrazione gestita con lo scopo dell’integrazione nel nostro tessuto sociale si potrà far fronte alla crisi demografica e alle sue gravi conseguenze.
Quindi dovrebbe bastare usare il cervello per vincere certe assurde prevenzioni, ma non c’è peggior ignorante di chi non vuol imparare la lezione. Il flusso migratorio non si deve fermare per motivi di carattere umanitario, ma anche per ragioni di buonsenso civico e politico. Il cotone emostatico dei respingimenti non serve e non è degno di una convivenza che si voglia chiamare civile. Mettiamocelo bene in testa, anche se c’è chi fa di tutto per soffiare sul fuoco menzognero e sostanzialmente razzista.
Come si possa fare a dormire sonni tranquilli dopo aver espresso certe idee, dopo averle condivise nell’urna, dopo avere sbandierato certi programmi di autentica pulizia etno-nazionalista, non mi è dato di capire. Non facciamo finta che riguardi solo il neofascismo tedesco, francese, ungherese etc. etc. Nella bagarre razzista ci siamo dentro anche noi.