Le mele marce e una bella susina

Il Vaticano avvia un’indagine sul like alla modella brasiliana partito dall’account Instagram del Papa. “Possiamo escludere che il ‘like’ provenga dalla Santa Sede. Ci siamo rivolti a Instagram per spiegazioni”. Così hanno dichiarato fonti del Vaticano, che ha deciso di avviare un’indagine interna sul like dell’account ufficiale di Papa Francesco alla foto postata dalla modella brasiliana, Natalia Garibotto. Il “mi piace” è stato subito rimosso, ma non è passato inosservato. Tanto che la modella ci scherza su: “Almeno andrò in Paradiso”, ha scritto su Twitter. Papa Francesco ha creato il suo account ufficiale nel 2016 e ora conta oltre sette milioni di follower.

Fin qui la nuda notizia di cronaca, come (quasi) nuda è la bella modella nella foto in questione. Non saprei come definire l’episodio: una goliardata, una provocazione, una presa in giro? Probabilmente di tutto un po’. Faccio fatica a intravedervi un disegno volto a screditare il papa, anche se non si può escludere niente. Sono convinto che papa Francesco non si sarà scandalizzato e probabilmente avrà riso di gusto. Immagino i bisbigli e i finti imbarazzi nelle stanze vaticane.

Ricordo di avere scritto nel febbraio del 2012 un pezzo che parlava dei problemi della Chiesa e si chiudeva così: “Allora concludendo non mi resta che rincarare la dose. A pensarci bene, ritengo molto meglio, da tutti i punti di vista, il vertiginoso abito con spacco inguinale sfoggiato a San Remo da Belen Rodriguez, piuttosto che i sottanoni cardinalizi fruscianti intorno ai compiaciuti governanti italiani. Questione di gusti”. La foto a corredo era un profetico montaggio in cui veniva simpaticamente accostata l’immagine della scosciatissima Belen a quella di un impettito e chiacchierato (non per questioni sessuali, ma successivamente per un lussuoso superattico ristrutturato con i fondi dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù) cardinal Bertone.

Il discorso, per quanto mi riguarda, è ancora lo stesso: tutto sommato è meglio per papa Francesco la inopinata e virtuale compagnia di una gran bella “susina”, piuttosto della concreta, pericolosa e simoniaca compagnia di cardinali affaristi e speculatori. Anche perché la foto di Natalia Garibotto si fa presto a rimuoverla (se fossi nel papa la lascerei a dimostrazione che il sesso non deve far paura alla Chiesa), mentre per togliere di mezzo i mercanti annidati nelle stanze curiali ci vorrebbe una evangelica bomba atomica e per spazzare via i “bigottoni” da tutte le sedi in cui sono annidati sarebbe necessaria una visita pastorale dello Spirito Santo in versione hard.

L’occasione è buona per fare anche una rapida incursione sul tema della presenza della donna nella Chiesa. Ben venga la foto di cui sopra, furtivamente postata nell’account papale, se voleva significare che la donna vuole intromettersi nella vita ecclesiale e, se non riuscirà a farlo entrando dalla porta, lo farà violando, magari provocatoriamente e usando tutte le sue armi anche in modo piccante, la conventio ad escludendum nei confronti del genere femminile.

Sono un ammiratore ed estimatore di “Femen”, il movimento femminista di protesta ucraino, divenuto famoso, su scala internazionale, per la pratica di manifestare mostrando i seni contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali. Non penso che dietro la foto della modella brasiliana ci sia un serio intento femministico, ma, arditamente pensando, mi piace leggerla anche in chiave contestatrice di un andazzo discriminatorio sessista presente da sempre nella Chiesa.

Non voglio essere malizioso, ma credo che, tutto sommato, sarà più facile per le donne strappare la concessione di celebrare la messa piuttosto che di accedere al potere vaticano ed ecclesiastico (d’altra parte le due cose sono abbastanza collegate a livello di clericalismo dominante). Le donne: sono sempre più convinto che da esse dipenda il nuovo a tutti i livelli, politico, sociale, religioso. Mi si obietterà che la presenza di donne in Vaticano potrebbe ulteriormente e sessualmente indurre in tentazione qualche monsignore o cardinale. Il gioco varrebbe comunque la candela: meglio essere attratti da una bella donna che da un chierichetto, meglio andare a letto spontaneamente con una funzionaria vaticana piuttosto che con un seminarista a pagamento. Più di così non potrei sparare!