Abbasso la pubblicità, evviva la televisione pallosa

Ogni tanto fa capolino nel dibattito politico e negli indirizzi di governo l’eventualità di contenere la pubblicità sulle reti Rai alzando il canone o meglio aumentando la parte di canone che entra nelle casse dell’Ente radiotelevisivo.  Molti gridano allo scandalo perché dei vantaggi derivanti da questa tendenza usufruirebbero le televisioni private.

Le tv private facciano quello che vogliono, pur rispettando le regole, a me interessa che ci sia una televisione pubblica che si e ci liberi il più possibile dal condizionamento pubblicitario e che quindi possa programmare i palinsesti senza troppo preoccuparsi dell’audience, vedendosi costretta a sfornare la cosiddetta tv spazzatura o addirittura deficiente.

Fu in occasione di una visita a Gallo Grinzane, in provincia di Cuneo, il 19 novembre del 2001, che scoppiò una delle più violente polemiche sulla televisione spazzatura di cui si avverte ancora l’eco. In quell’occasione la signora Franca Ciampi, moglie dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, rispose così, mentre visitava il locale castello dove ha sede il premio letterario, al presidente della manifestazione Giuliano Soria, che la esortava a promuovere la lettura fra i giovani: ”Con me sfonda una porta aperta: noi abbiamo tre nipoti e a loro dico sempre non guardate quella deficiente , non me ne voglia Zaccaria, di televisione, ma leggete, leggete, leggete”, fu la risposta, riferita all’allora presidente della Rai.

Persino la perbenistica TV 2000, quella gestita direttamente e/o indirettamente dalla Conferenza Episcopale Italiana, è impiccata alla pubblicità: la manda in onda prima delle messe, dei rosari, degli Angelus del Papa, sfruttando la scia delle trasmissioni religiose e condendo la pubblicità stessa con menate pseudo-etiche, che fanno venire il latte alle ginocchia.

Io sarei sinceramente disposto a pagare un canone Rai maggiorato pur di alleggerire la televisione nello stillicidio pubblicitario, così come sarei disposto a pagare un obolo a Tv 2000 purché cessasse lo scandaloso effetto traino che mescola con simoniaca disinvoltura il sacro e il profano. Nessuno dice niente: tutti zitti, tutti contenti di bere pubblicità a colazione, a pranzo, a cena, a messa, al rosario, etc. etc.

Sembra che Giuseppe Conte e il suo governo lascerebbero alla Rai una porzione maggiore del canone tv, nell’ordine dei 150-200 milioni di euro, ma aumenterebbe la fetta di pubblicità per i concorrenti, che ben sappiamo a chi fanno particolare riferimento. Non è questa la riparametrazione da me sopra auspicata. Ma so di essere un inguaribile anticapitalista e antiliberista, forse un comunista.

Non ditemi che non sarebbe positivo poter scegliere la visione dei programmi senza subire il ricatto pubblicitario. Se la pubblicità è l’anima del commercio, contenerla entro certi limiti potrebbe essere l’anima dello spettatore televisivo. Sapeste quante e quali acrobazie tento per bypassare le interruzioni: cerco, telecomando alla mano, di liberarmi dall’incubo, ma non c’è niente da fare. Cambia canale, cambia ladro!

Si ironizza sulla televisione senza pubblicità considerandola “pallosa” e inguardabile. Posso fare un paragone azzardato, triviale e scandaloso? Per soddisfare brutalmente i propri istinti sessuali, è meglio ricorrere alla pornografia o alla prostituzione. È meglio masturbarmi con una bambola gonfiabile dove compro aria sporcacciona o provare un rapporto a pagamento con una donna tutto sommato assai meno sporcacciona di me. La pornografia è una risposta virtualmente obbligatoria che ti lascia con un palmo di naso. La prostituzione almeno la scegli, se vuoi, la paghi, a volte la puoi persino apprezzare nella sua schiettezza e sincerità. Pornografia=pubblicità; prostituzione=scelta della trasmissione con tutti i rischi del caso. Mi sono spiegato? Se fosse ancora al mondo la signora Ciampi, per la quale non avevo grande simpatia, forse sarebbe d’accordo con me e opterebbe per la castità della lettura. Ma siamo poi così sicuri che la lettura ci liberi dalla tirannia delle televisioni e dei social?  Infatti io non sono mai riuscito ad essere puro e casto al par di neve alpina…