La sfida alla sfiga

Nelle piccole uscite che ho azzardato ho potuto verificare che commercianti, artigiani e operatori in genere col pubblico si stanno comportando molto bene, con scrupolo, serietà. stile e buongusto: mi è venuto spontaneo rendere omaggio a Maria Luigia, colei che ha saputo farci scuola, dando un’impronta di bellezza alla nostra città, che rimane anche nei momenti difficili e ci è di notevole aiuto. La storia è importante e dobbiamo riscoprirla.

A prima vista ho avuto l’impressione che, tutto sommato, la gente si stia comportando bene, anche se ero e sono consapevole di fasce, soprattutto giovanili, che tribolano a rendersi conto del momento difficile e ad adeguarsi. Gli sciocchi esistono: la madre degli stupidi, come si suole dire, è sempre incinta. E sembra infatti ne stia partorendo parecchi, che rischiano di compromettere l’immagine, che, forse un po’ troppo benignamente, mi ero fatta.

D’altra parte raccogliamo quanto abbiamo scriteriatamente seminato: siamo riusciti ad inculcare nella mentalità della gente, soprattutto dei soggetti più giovani, che vivere consista negli apericena e negli schiamazzi. In questo momento poi mancano due sfogatoi fondamentali: le discoteche e gli stadi. Da qualche parte dovremo pur andare a sbattere. E allora sotto con le movide a tutto spiano, alla faccia del coronavirus, che si dovrà rassegnare. Movida, di per sé, dovrebbe significare vita notturna, culturale e artistica particolarmente ricca e vivace.  In questo drammatico frangente assume invece il significato di triste e disperata sfida alla sfiga.

Come facilmente prevedibile, il covid 19 non ha apparentemente cambiato un bel niente: chi è sciocco rimane tale e oltre tutto rischia di compromettere l’incolumità e la salute di chi tiene, per senso civico o anche solo per paura, un comportamento rispondente alle regole, ma soprattutto al buonsenso.

Così ho provocatoriamente e spietatamente scritto nel saggio contenuto alla sezione libri di questo sito, a cui rinvio chi volesse approfondire, tra il serio e il faceto, le stranezze della nostra gioventù: «Non saprei, ma i nostri giovani non hanno gli anticorpi e mi fanno paura… Interpretano la vita come un gioco, i problemi tendono a rimuoverli. Pensano di scaricarli sul groppone di nonni e genitori, i quali si sono fatti carico delle difficoltà dei figli e dei nipoti, ma il loro aiuto si va riducendo: prima (non) studiano alle loro spalle, poi, se si sposano, scaricano loro addosso i figli; se non si sposano. si fanno mantenere a vita. Sono dei penosi furbacchioni». Non si deve generalizzare, ma tremare sì.

La politica, come al solito e come del resto tutta la società, tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati: mi sembra catalogabile in tal senso la retorica idea di sguinzagliare sessantamila assistenti civici per riportare a più miti consigli chi si sta comportando dissennatamente in piena emergenza covid. Inoccupati, cassintegrati o percettori del reddito di emergenza o di cittadinanza potranno partecipare al reclutamento di 60mila volontari a cui i sindaci potranno assegnare il patentino di «assistenti civici». Ad annunciare l’arrivo del nuovo bando della protezione civile sono stati il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. La proposta ha scatenato contrasti e polemiche.

Di per sé potrebbe anche servire ad occupare persone assistite e senza lavoro, ma non illudiamoci di affrontare così il problema della gente che non ha senso civico: certo dare qualche buon consiglio, qualche utile suggerimento, cercare di sopire i bollenti spiriti, di fare ragionare, sono tutte cose apprezzabili. Ma non ci sono già le forze dell’ordine? Cosa vogliamo fare l’edizione riveduta e corretta delle “guardie padane”?

Capirai se i trasgressori si lasceranno convincere da un assistente civico messo alle loro calcagna dallo Stato. Sarà probabilmente un ulteriore incentivo alla trasgressione. E allora? Allora non resta che piangere amaramente sul latte versato, smettendo di pensare che qualcuno possa andare a raccoglierlo col cucchiaino.