Le penne sparpagliate dai voltagabbana

Due notizie si sovrappongono in ordine alle prossime elezioni regionali in Calabria. Quattro candidati del centrodestra, consiglieri uscenti in corsa per un nuovo mandato, ed un consigliere del centro-sinistra non ricandidato sono stati condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale e dovranno restituire oltre 500mila euro per uso improprio dei fondi destinati ai gruppi consiliari.

I diretti interessati, soprattutto quelli impegnati in campagna elettorale, hanno gridato allo scandalo, sostenendo che non si tratta di spese da essi sostenute, ma di cifre attribuite ai gruppi consiliari e di cui non si è fatto alcun utilizzo. Non ho elementi e voglia per entrare nel merito. Effettivamente la Corte dei Conti poteva anticipare o posticipare la sua decisione in modo da non farla coincidere con la campagna elettorale: sono finezze a cui la magistratura non è tenuta, ma dovrebbero rientrare nei rapporti corretti fra politica e giustizia. Si vedrà come andrà a finire: da una parte occorrerebbe più rigore e attenzione da parte dei consiglieri, dall’altra mi sembra che si stia esagerando nel passare al microscopio i rimborsi spese per i quali molto spesso è difficile verificare la correlazione con lo svolgimento del proprio mandato amministrativo.

La seconda notizia è che, sempre in Calabria, transfughi in uscita da sinistra e destra hanno trovato porte spalancate. In due casi si tratta dei condannati di cui sopra, ma il fatto non è rilevante. Rilevante invece è che alcuni politici calabresi cambino partito e schieramento politico con la disinvoltura con cui si cambia camicia. Non stupiamoci poi se i calabresi si asterranno dal voto.

I voltagabbana sono sempre esistiti. Un simpatico amico di mio padre, un anti-ipocrita per eccellenza, non sopportava la falsità e l’opportunismo. Quando alcuni comunisti del giorno dopo ostentavano questa loro scelta di campo politico e dimostravano un certo accanimento in tal senso, non si faceva pregare e li sbugiardava regolarmente sbattendo loro in faccia la scomoda verità: «Sta miga fär tant al comunista, parchè a t’ sér in-t-la milissia fascista con mi…». Spegneva così i bollenti spiriti di parecchi voltagabbana.

Siamo quindi in presenza di un male antico, che, tuttavia, non giustifica certi comportamenti spregiudicati e allegri come i cambi di casacca dell’ultima ora, tanto per rimanere a galla. Delle due notizie sopra riportate, andando magari contro corrente, giudico certamente assai più grave la seconda. Mi scandalizza di più un opportunistico cambio di partito che un eventuale utilizzo “spensierato” di fondi pubblici per coprire spese “non perfettamente rientranti” nello svolgimento del ruolo di amministratore pubblico.

Chiedo scusa se mi dilungo. Mentre il furtarello politico può essere metabolizzato anche se va punito, l’incoerenza politica crea un disastro perché è la negazione della politica stessa, distolta dai valori e legata agli interessi del momento. Il voltagabbanismo crea danni irreparabili nei rapporti fra i cittadini e la politica. Non voglio fare del moralismo spicciolo riportando al riguardo un episodio che si attaglia alla severa condanna di certi comportamenti. È più facile restituire un rimborso non ammesso che ripristinare il circuito virtuoso fra elettore ed eletto.

A una donna che si accusava di frequenti maldicenze, San Filippo Neri domandò: “Vi capita proprio spesso di sparlare così del prossimo?”. Molto spesso, Padre”, rispose la donna. “Figliola, il vostro errore è grande. È necessario che ne facciate penitenza. Ecco cosa farete: uccidete una gallina e portatemela subito, spennandola lungo la strada da casa vostra fin qui”. La donna ubbidì, e si presentò al santo con la gallina spiumata. “Ora”, le disse Filippo, “ritornate per le strade attraversate e raccogliete ad una ad una le penne della gallina…”. “Ma è impossibile, Padre”, ribatté la donna; “col vento che tira oggi non si troveranno più”. “Lo so anch’io”, concluse il santo, “ma ho voluto farvi comprendere che se non potete raccogliere le penne di una gallina sparpagliate dal vento, come potrete riparare a tutte le maldicenze gettate in mezzo alla gente, a danno del vostro prossimo?”.