I Miserabili di Giuseppe Conte

In seguito all’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni, ucciso con un colpo alla testa, mentre difendeva la fidanzata da uno scippo, davanti a un pub a Colli Albani, alla periferia di Roma il leader della Lega “commosso e addolorato” per la brutale uccisione del personal trainer, aveva subito puntato il dito contro l’attuale esecutivo.  “Prego per Luca e sono vicino alla sua famiglia. Ma sono anche incredulo e sdegnato perché è inconcepibile quello che è accaduto. Da ex ministro dell’Interno fa ancora più male vedere tutta l’insicurezza della capitale governata dai 5Stelle e i tagli disastrosi che Renzi, Conte e Zingaretti fanno al fondo per le forze dell’ordine”.

“Se qualcuno si permette di fare speculazioni su un fatto del genere in campagna elettorale lo trovo miserabile”. Risponde così Giuseppe Conte agli attacchi di Matteo Salvini. “Qui rischio di arrabbiarmi, Si può ingrassare il consenso in tutti modi, ma se si pensa di lucrare consenso in questo modo lo trovo davvero miserabile”.

La prima riflessione è indubbiamente da fare sul fatto in sé: dimostra a quale punto di caduta è arrivata la nostra società in cui si uccide con una facilità estrema in un micidiale mix di prepotenza machista e di delinquenza sbrigativa. È una società profondamente malata e la malattia sta colpendo le giovani generazioni: occorre un sussulto valoriale e culturale prima di un impegno politico ed amministrativo. Purtroppo invece vi è chi si butta a pesce sulla più incoerente e spregiudicata speculazione politica dimenticando tutto il resto. Mi sembra questo il senso più profondo della piccata risposta del premier Giuseppe Conte al gufo sempre di turno.

La seconda riflessione riguarda i rapporti passati e presenti fra Conte e Salvini. Per reagire in modo così deciso e pesante bisogna proprio dire che il presidente del Consiglio avesse fatto il pieno di umana sopportazione durante la convivenza governativa con Matteo Salvini. Evidentemente aveva dovuto ingoiare una quantità ragguardevole di rospi e ora li sta sputando in faccia a chi glieli aveva propinati. Tutto ciò non risponde al galateo della politica, ma anche la politica ha bisogno di umani sfoghi. Giuseppe Conte ha tutta la mia comprensione: questi emergenti tratti umanissimi del suo carattere e del suo comportamento contribuiscono a rivalutarlo ulteriormente ai miei occhi ed alle mie orecchie.

Però, forse ha aspettato troppo ad accorgersi della miseria delle persone con cui aveva a che fare, ha sopportato troppo e troppo lungamente al punto da rischiare di non essere credibile nella sua precipitosa conversione. Spero gli serva da lezione, perché il problema della speculazione e propaganda elettorale non finisce con Salvini. È un discorso che si annida nella politica e quindi anche nei partiti che formano e sostengono l’attuale compagine governativo giallo-rossa o penta-piddina come dir si voglia. Ed è proprio, anche se non solo, il movimento, da cui ha preso le mosse, fin dalla prima candidatura, la discesa in politica del nostro professore, ad essere contaminato continuamente da questo vizio demagogico. Si sappia regolare e speriamo non occorra un terzo governo da lui presieduto per aprirgli definitivamente gli occhi e spalancargli la bocca.