La commissaria dal bel volto umano

Guardo a Von der Leyen, la neoeletta presidente della Commissione europea, con un po’ di speranza per una serie di semplici motivi. Innanzitutto perché è una donna con un volto e un’espressione molto femminili: da una donna, sulla base del mio incallito femminismo, in un ruolo di tale importanza e responsabilità, mi aspetto sensibilità ed entusiasmo, una ventata di novità dal punto di vista umano e politico.

Ho letto la sua storia personale e famigliare, piena di avvenimenti, di scelte, di figli, di impegno professionale e culturale, e, siccome penso che la capacità politica sia la risultante di tante qualità di base, sono convinto che una donna così impegnata in tutti gli aspetti della sua vita possa portare l’Europa fuori dalle secche degli equilibrismi geopolitici e dei continuismi burocratici per puntare ad un rilancio ideale e valoriale.

Ho ascoltato gran parte del suo discorso al Parlamento di Strasburgo e ne ho colto un respiro fortemente e umanamente europeista: ha avuto il coraggio di respingere le opportunistiche sirene sovraniste e le solite tentazioni pattizie, ha presentato un programma, anche giustamente ambizioso, e su quello ha chiesto il consenso e lo ha, seppur di misura, ottenuto. Tutto sommato, un buon inizio. Le auguro di tenere fede alle promesse, di essere donna in tutto e di spargere a piene mani quel sorriso smagliante di cui dispone.

Mi fa molto piacere che abbia scontentato i sovranisti in genere e quelli nostrani in particolare, i leghisti, è un buon segno! “L’Ue va rafforzata e chi vuole farla fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolirla troverà in me una nemica”: parole chiare ed inequivocabili. Gli altri rappresentanti italiani l’hanno votata ed anche questo è un segnale confortante: l’Italia prova a tornare in pista? Chissà, chi lo sa!

Quando ho sentito Von der Leyen affermare solennemente che “salvare vite in mare è un obbligo” e scattare un lungo applauso di convinta adesione parlamentare, confesso di essermi commosso: sì, perché l’Europa è un grande sogno, di grandi uomini e grandi donne, e non dobbiamo farcelo scippare da piccoli giocolieri della politica.

Al momento non mi interessano eventuali precedenti contraddizioni e incertezze della carriera politica di questa donna, preferisco guardare il suo volto, ascoltare le sue parole, crederle e augurarle un buon lavoro nell’interesse di tutti.