Il miracolo di san Pannella

Sembra che la questione del mancato rinnovo convenzionale con Radio Radicale abbia messo in serio pericolo la convivenza tra i partner di governo: la Lega favorevole a continuare l’affidamento del servizio pubblico di informazione politico-parlamentare alla storica emittente, il M5S, seppure tra mille contraddizioni interne, orientato a chiudere il rapporto e a tacitare una voce fastidiosamente libera nel panorama dell’informazione italiana.

I grillini hanno bisogno di normalizzare la situazione e di chiudere il becco a chi osa mettere in discussione gli equilibri vecchi e nuovi. Mi sembra una battaglia di clamorosa retroguardia! Vogliono avere il monopolio della critica e non intendono essere disturbati e contraddetti.  La Lega ha preso le distanze anche sull’onda degli orientamenti periferici espressi dagli amministratori locali riconducibili al partito di Salvini. Mi sono chiesto ripetutamente il perché di questa paura pentastellata, di questa impuntatura politica: per far crollare una diga può bastare poco, una voce stonata può compromettere un enorme coro di consensi, un faro puntato sulla vita istituzionale può scovare chi lavora per il giaguaro.

Non si può nascondere che gli alleati siano alla disperata ricerca di un buon motivo per chiudere un’esperienza fallimentare: davanti dichiarano di voler continuare la collaborazione; prima delle elezioni europee ogni pretesto era buono per litigare; nel post-elezioni si cerca il punto di rottura. Sono un estimatore di Radio Radicale e ne seguo con grande interesse le trasmissioni, dando atto a questa emittente di svolgere veramente un grande servizio alla politica italiana. Il miglior esempio di tale servizio potrebbe essere quello di costituirsi come punto di contraddizione, come buccia di banana del governo Conte, come sassata davidica al Golia pentaleghista.

In un contesto di opposizione parlamentare piuttosto debole, in una opinione pubblica sempre più stordita e sbiadita, in una situazione politica sempre più omologata alle fanfaronate salviniane e affascinata dalle svirgolate dimaiane, una piccola voce critica autorevole e credibile può diventare una brutta spina nel fianco. I politologi ed i commentatori si stanno sbizzarrendo nell’individuare quale potrebbe essere l’occasione capace di far deflagrare irrimediabilmente l’ignobile connubio: chi pensa alla deriva economica, chi alle impennate dello spread, chi guarda alla impossibile convivenza con l’Europa, chi vede il contrasto con la presidenza della Repubblica, chi ritiene Giuseppe Conte logorato dalla litigiosità di coloro che lo dovrebbero supportare, chi considera insostenibile la incompetenza e la inconcludenza dei ministri.

E se fosse la piccola ed insistente Radio Radicale a buttare fra i piedi del governo una bombetta dirompente? Forse sto esagerando, ma a sognare non si paga. Vuoi vedere che Marco Pannella riuscirà a introdurre nelle aule parlamentari il cavallo di Troia per far saltare gli equilibri governativi? Sarebbe un miracolo da “santo subito”.