As…Siri e Babilonesi

Armando Siri aveva patteggiato una condanna per bancarotta fraudolenta e quindi, secondo il rigoroso schema moralistico pentastellato, non avrebbe dovuto essere insediato come sottosegretario di Stato. Sì, ma il fatto risaliva a un periodo antecedente la formazione del governo giallo-verde, e allora si è chiuso un occhio. L’eccezione dovrebbe confermare la regola.

La sindaca di Roma è o è stata plurindagata (al riguardo ho perso il conto) e quindi, secondo l’intransigente filtro etico grillino, avrebbe dovuto andarsene dal Campidoglio per non intaccare la correttezza delle Istituzioni. Sì, ma i reati per cui era o è chiamata in causa Virginia Raggi non sono gravi e tali da imporre un passo indietro. Altra eccezione che dovrebbe confermare la regola.

Il ministro Salvini, in merito alla nota vicenda della nave Diciotti, viene indagato per il reato di sequestro di persona aggravato (per essere stato commesso in danno di soggetti minorenni) e il tribunale dei ministri chiede al Parlamento l’autorizzazione a procedere. Secondo il severo codice grillino la giustizia avrebbe dovuto fare il suo corso e, forse, il ministro si sarebbe addirittura dovuto dimettere. Sì, ma la piattaforma Rousseau, il tribunale popolare on line istituito dalla Casaleggio e c., ha deciso di soprassedere: era una questione politica. Altra eccezione che dovrebbe confermare la regola.

E qual è la regola? I politici devono essere a posto con la giustizia penale. E chi lo stabilisce se lo sono o meno? Luigi Di Maio! In base a quali criteri? Quelli che vengono comodi al M5S! Questo è cambiamento? Sì, nel senso che ai tre gradi di giudizio ne viene aggiunto uno totalmente nuovo e pregiudiziale, una sorta di vaglio di grado zero, riservato al movimento pentastellato, che lo esercita secondo le modalità ad esso preferite.

Il giustizialismo non mi piace. Mi piace ancor meno se non viene praticato dalla magistratura, ma da certe forze politiche che lo interpretano a proprio uso e consumo. Vi ricordate il cappio esibito dai leghisti in pieno parlamento ai tempi di tangentopoli? Oggi i leghisti sono improvvisamente diventati garantisti dopo il bagno salviniano. Come cambia il mondo…Il movimento cinquestelle è giustizialista a corrente alternata: quando la politica si intrufola nella giustizia può succedere di tutto. Non escluderei che, fra qualche tempo, quel che rimarrà del partito grillino possa diventare garantista…a corrente alternata.

In questo bailamme politico-giudiziario il premier Antonio Conte vuol fare il fine dicitore: l’avvocato del popolo, altra inedita formula giuridica. Ritiene opportuno politicamente che Armando Siri venga esautorato, ma chiede ai partiti di non farne una questione politica. Io non ci capisco più niente, siamo in piena babilonia. Siri sfoglia la margherita. Salvini spara le solite cazzate. Di Maio fa il duro, ma non troppo. Conte quadra il cerchio. E la giustizia va a farsi benedire…