Salvini e Grillo uber alles

Fra le tante cose insegnatemi da mio padre c’è quella di non azzardare facili giudizi su quanto avviene in casa d’altri: non si hanno infatti gli elementi indispensabili per esprimersi oggettivamente e compiutamente. Anche la politica non si dovrebbe sottrarre a questa regola, ragion per cui dovrei astenermi dal ragionare sui clamorosi risultati elettorali nella regione tedesca della Baviera. La tentazione però è troppo forte: siamo infatti inseriti in un vortice elettoralistico, da cui stentiamo a liberarci per ragionare finalmente in senso democratico; poi prevale la smania di verificare se l’andazzo italiano trovi riscontri nel resto d’Europa, per vedere se siamo la mosca o il cigno giallo-verde.

E allora ecco i risultati delle urne per l’elezione del Parlamento regionale della Baviera:  crollo verticale della Csu (i cristiano-sociali, partito “gemello” della Cdu di Angela Merkel), che qui governa ininterrottamente dal 1962 e che ora si ferma al 37,3% con un calo di 10 punti percentuali; crolla anche la SPD (il partito social-democratico) dal 20 al 9,5%; il vero exploit non è del partito di estrema destra Afd, che pure entra in parlamento, per la prima volta col 10,7%, ma dei Verdi, che guadagnano quasi 10 punti e arrivano al 17,8% ottenendo un risultato storico. Sarà una gara dura trovare una coalizione per governare la Baviera.

Sembra confermata, nel sito del bipartitismo quasi perfetto, la tendenza all’inesorabile calo dei partiti tradizionali: la destra moderata perde parecchi colpi, ancor di più ne perde la sinistra riformista. I consensi prendono una via radicaleggiante e reazionaria verso la destra xenofoba e razzista e dall’altra parte ci si sposta verso la sinistra movimentista. Il tutto avviene al di fuori della storia e della tradizione politica. Viene spontaneo tentare immediatamente un parallelo con la situazione italiana. Per essere estremamente schematici, a costo di scadere nella più negativa delle superficialità, a destra tutto sommato meglio la Lega e Fratelli d’Italia di Afd, mentre a sinistra il movimento cinque stelle è ben lontano dalla proposta politica dei Verdi, un partito di sicure tradizioni democratiche ed europeiste, che si stacca tuttavia dagli schemi riformisti del socialismo democratico.

Per quanto io ne possa capire di Germania e di Baviera, ammetto che molto probabilmente, se avessi la cittadinanza tedesca e la residenza in quella regione, avrei votato i Verdi: se diamo per scontata la fine dei partiti tradizionali e andiamo alla ricerca del nuovo a tutti i costi, tanto vale scegliere un movimento con una precisa sensibilità (l’ambientalismo), una chiara, seppure critica, convinzione (l’europeismo), un ancoraggio valoriale complesso ma accettabile (solidarietà, pacifismo, diritti civili, etc.). Non ricordo bene a quali elezioni europee feci già questa scelta. Tutto sommato invidio i tedeschi che al posto degli “sporcapercasa” grillini hanno gli ambientalisti politicizzati e ragionevoli (almeno così mi sembra). Queste sono, a caldo, le mie impressioni e riflessioni.

Termino questo breve commento, aggiungendo una stranezza emergente dalle indagini demoscopiche: tra i leader noti a livello internazionale gli italiani preferiscono la Merkel, poi nelle urne votano Salvini. Valli a capire i miei concittadini. Probabilmente un conto è parlare di politica a livello di massimi sistemi, un conto è votare a livello di minimi anti-sistemi.