I gazebo e le cliccate

Ci vuole la pazienza di Giobbe a sopportare la trattativa M5S-Lega: Mattarella ha i nervi saldi, perché anche l’ultima trovata di sottoporre il contratto di governo al giudizio dei rispettivi elettori sa tanto di ulteriore lungaggine, ma soprattutto di pressione e interferenza inedite sul Presidente della Repubblica. Il ragionamento, al di là di inutili riti populisti, sembra essere quello di portare al Quirinale il risultato di queste consultazioni suppletive al fine di rendere indiscutibili i contenuti del contratto stesso e gli uomini che lo dovranno applicare. Il Quirinale diventa la stanza di compensazione notarile fra i gazebo leghisti e le cliccate grilline. Ridicolo e scorretto!

Una melina infinita che comincia veramente e rompere i coglioni. Probabilmente l’incertezza della trattativa consiglia ai due partiti una via di fuga da far pesare nella trattativa stessa. Sembra che Leghisti e Pentastellati si stiano preparando non tanto a governare il Paese nei prossimi cinque anni, ma a ripresentarsi presto alle urne con tutti gli argomenti volti a carpire per la seconda volta consecutiva la buona fede degli italiani: noi ce l’abbiamo messa tutta, ma…Finirà che la colpa sarà del presidente Mattarella, qualcuno sta già farneticando di calendari delle consultazioni taroccati al fine di creare difficoltà ai partiti. Robe da matti!

Questi signori hanno giocato a nascondino, poi al tiro alla fune, poi hanno ripreso i loro giocattoli e si sono ritirati nei loro cortili, improvvisamente hanno ripreso a giocare al dottore e pretendono che Mattarella li stia ad aspettare alla fine di questa kermesse ludopatica. Un tempo sarebbero stati coperti di insulti e sepolti sotto le risate, oggi vengono presi sul serio, ascoltati, vezzeggiati, corteggiati. Proviamo a pensare se la trattativa avvenisse fra Forza Italia e Partito democratico, ammesso e non concesso che avessero i numeri per supportare un governo. Sarebbero insultati come arnesi di regime riciclati sulla base di un ignobile connubio. Ciò che sta avvenendo viene invece spacciato come un cambio virtuoso di stile nei rapporti tra cittadini, partiti e istituzioni. In particolare viene enfatizzata come una novità assoluta la stesura del programma o contratto di governo:  di una cosa è sempre abbondata la politica, di programmi che, magari e purtroppo, rimanevano lettera morta.

Quanto tempo ci vorrà perché i cittadini italiani aprano gli occhi e si accorgano del disastro che hanno creato? Qualcuno all’indomani della consultazione elettorale pronosticava due anni di governo per arrivare a scoprire l’inganno. In mancanza del bagno governativo rivelatore è molto probabile che la recita possa continuare nell’immediato per poi costringere tutti a bere un governo grillo-leghista, a meno che l’Europa, i mercati, le forze economiche e sociali non comincino a spazientirsi ed a catapultarci nella fogna in cui stavamo precipitando nel 2011. A proposito, i leghisti erano al governo anche allora. Grideranno di nuovo al golpe dei poteri forti e dovremo magari supplicare Mario Monti ed Elsa Fornero di tirarci fuori dalla melma o dalla merda. Un tempo durante le manifestazioni di piazza si gridava: viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse-tung!   Fra un po’ di tempo grideremo: viva Casaleggio, viva Grillo, viva Salvini! L’importante è gridare, il resto non conta.