La Merkel risvegliata nel bosco europeo

Angela Merkel si schiera contro il leader del suo partito, l’uomo che secondo tutti i sondaggi dovrebbe prendere la guida della Germania, Friedrich Merz. Con una mossa che ha pochi precedenti, e che contraddice il distacco pressoché assoluto avuto dall’ex cancelliera in questi anni fino all’uscita del suo libro, Merkel prende le distanze dalla decisione di Merz di far passare una mozione anti immigrazione in Parlamento con il sostegno dell’AfD.

La seduta di mercoledì è stata un momento spartiacque in Germania. Per la prima volta dal dopoguerra un testo è stato approvato con i voti decisivi dell’estrema destra. Per tanti tedeschi, la scelta di Friedrich Merz, capogruppo nonché presidente Cdu, ha toccato corde e sentimenti profondi, radicati nel totale rigetto del nazismo. È stato anche il giorno in cui il muro tagliafuoco, Brandmauer in tedesco, dei partiti democratici verso l’estrema destra è simbolicamente caduto al Bundestag. Il «piano» Merz prevede cinque punti: tra questi, controlli permanenti ai confini e detenzione di tutte le persone arrivate illegalmente in Germania.

Angela Merkel ha diffuso un testo scritto, in cui dice di ritenere sbagliato «consentire consapevolmente, per la prima volta», una maggioranza grazie all’AfD. E prosegue: «È necessario invece che tutti i partiti democratici, non come manovra tattica ma con onestà e moderazione nel tono, e sulla base del diritto europeo vigente, facciano tutto il possibile per prevenire in futuro attentati terribili come quelli avvenuti poco prima di Natale a Magdeburgo e, pochi giorni fa, ad Aschaffenburg». Ricorda, inoltre, che lo stesso Merz a novembre aveva affermato al Bundestag che si sarebbe dovuto votare solo su emendamenti e leggi concordate preventivamente tra Cdu/Csu, Spd e Verdi, in modo da evitare «maggioranze casuali o deliberatamente costruite» con l’AfD. «Questa proposta è espressione di una grande responsabilità politica, che sostengo pienamente», conclude Merkel. (dal “Corriere della Sera” – Mara Gergolet)

 

C’è poco da fare, in Germania l’effetto anti-nazismo c’è e si vede, mentre in Italia fa brodo anche un presidente del Senato con il busto di Mussolini sul buffet e una presidente del Consiglio che flirta con i nostalgici, impigliata nella loro rete di potere (ascoltare le ricostruzioni di Sergio Rizzo per credere).

Infatti, come volevasi dimostrare, la proposta di legge anti immigrati, che aveva trovato l’appoggio dei neo-nazisti di AfD, non è passata, nonostante la spinta muskiana e un certo umore popolare. Staremo a vedere cosa succederà presto nelle urne tedesche.

Angela Merkel si è improvvisamente svegliata e forse ha ridimensionato le velleità di Friedrich Merz stoppando la sua deriva destrorsa. Nel giro di poche ore guardate cosa è successo.

 

I franchi-tiratori della Cdu e di Fdp affondano la legge Merz. Nella sorpresa generale di tutti i leader politici, e contrariamente a ogni pronostico, il Bundestag respinge la proposta del leader cristiano-democratico di abolire il diritto di asilo per i migranti, blindare i confini ed estendere i poteri della polizia.

Una clamorosa vittoria di Spd, Verdi e Linke: le tre forze politiche del fronte anti-Afd si sono dimostrate in grado di convincere, all’ultimo momento, i deputati democratici degli altri partiti indisposti a offrire l’ennesima sponda istituzionale ai fascio-populisti. Non sono pochi i voti mancati al segretario della Cdu. Si è volatilizzato un quarto del sostegno dei liberali, come si era già intuito prima del voto con l’interruzione di tre ore della seduta parlamentare per mancanza di accordo fra Merz e Fdp, ma pesa anche la defezione di 12 parlamentari del gruppo Cdu-Csu, segno che il leader dell’Union non è riuscito, prima di tutto, a tenere i merkeliani risvegliati dalla critica di “Mutti” a Merz due giorni fa.

(…)

Non una parola sull’effetto Merkel, nonostante il libro di memorie dell’ex cancelliera svettasse fra i banchi del governo, in bella vista, come monito per chi volesse cambiare per sempre la storia della Cdu. (da “Il Manifesto – Sebastiano Canetta)

 

Lasciatemi sognare per un attimo. Angela Merkel e Romano Prodi fanno una capatina a Ventotene e una visitina alle tombe di De Gasperi e Adenauer. Basterebbe per dare la sveglia agli europeisti ed agli antitrumpiani? Resterebbero spiazzati i moderati di Maurizio Lupi e di Antonio Tajani nonché gli scalpitanti leghisti di Luca Zaia?  Forse ho capito perché Giorgia Meloni attacca Romano Prodi: ha una paura matta che possa scombinarle i giochi a livello europeo.

Per ora accontentiamoci di vedere bloccata in Germania una piccola grande operazione politica devastante, la saldatura dei catto-moderati con i neo-nazisti. A volte basta poco per cambiare l’aria che tira. Un mio carissimo amico, nonostante tutto, spera che in Italia la salvezza della democrazia possa venire dal risveglio cattolico, moderato e/o progressista che sia. Se saran rose fioriranno… Per ora limitiamoci ad inviare un virtuale mazzo di rose alla rediviva Angela Merkel. Vuoi vedere che tra le due finte litiganti-europeiste Ursula e Giorgia gode la terza vera-europeista Angela?