La causa accidentata di Frassati, santo nonostante le fake news. Il cammino verso gli altari del giovane torinese fu rallentato da una serie di dicerie che si rivelarono false riguardo alla correttezza del suo rapporto con le ragazze. (dal quotidiano “Avvenire” – Emilia Flocchini)
Quando constato come tanti papi siano diventati o stiano diventando Santi, mi viene qualche dubbio. Pur con tutto il rispetto, temo che nell’aldilà troveremo parecchie novità, riguardo alla nostra vita e a quella della Chiesa. Non sono quindi molto interessato ai processi di beatificazione e santificazione e, se stesse in me, quanti operano a livello della Congregazione delle Cause dei Santi li manderei volentieri a farsi il mazzo in qualche parrocchia periferica, a diventare cioè loro stessi santi facendo il lavoro “sporco” senza indagare sulla santità altrui.
A proposito di questa premessa sul mio scetticismo in ordine alla valanga di Santi per i quali in Vaticano si fa un gran sgomitare per l’accesso agli altari, aggiungerò le battute pesanti che scambiavo con mia sorella Lucia: “An so miga, ien tùtt sant, sarala po’ acsi?”. Si potrebbe dire “scherza coi santi e lascia stare la santità”. Non si dice forse “at magnè un sant?” (cioè un santino) a chi se ne sta buono e zitto in disparte senza dare fastidio? La santità riservata a chi non rompe i coglioni, vale a dire a chi non devia dagli schemi clericali?
E pensare che ho un Santo fra i miei parenti più stretti, mio zio Ennio sacerdote, che funziona a meraviglia come mio protettore: recentemente alla luce della sua vita e morte mi è stato suggerito di provare ad intentare una causa di beatificazione. Ho risposto quasi sdegnosamente: «E che bisogno c’è di mettere mio zio Ennio sugli altari? Io ce l’ho vicino e guai a chi me lo tocca…».
Ma il paradosso in ordine a Pier Giorgio Frassati viene dai dubbi sollevati in merito alla sua vita sentimentale e sessuale. Capirai… E se anche fosse vero che aveva un comportamento disinvolto con le ragazze, sarebbe meno santo? Per me lo sarebbe ancor di più e i bigotti sarebbero serviti. Io la chiamo dissertazione sul sesso degli angoli o, se volete, bigotta masturbazione sulla castità obbligata.
Poi c’è persino la questione dell’esumazione del cadavere, che lascerebbe intendere una sua morte apparente per il fatto di avere le mani nei capelli. Altro che avvocati del diavolo, qui siamo agli avvocati del cavolo che dimostrano l’accanimento contro questo giovane: se fosse stato sepolto vivo, cosa avrebbe dovuto fare se non reagire scompostamente ad una così drammatica situazione?
La vera e propria inflazione di Santi è dovuta probabilmente al tentativo di rendere compatibile la scelta di fede con la vita moderna. Ci vuole ben altro. Gli esempi servono a capire la lezione se però prima la lezione evangelica è stata ben spiegata, approfondita, masticata e digerita, altrimenti…
Una cosa è apprezzabile: fino a qualche tempo fa la santità sembrava monopolio clericale. I laici erano ridotti a ruolo di comparse. Qualcosa si è mosso, ma preferirei che i laici votassero per la scelta dei vescovi e, perché no, per l’elezione dei papi. Adesso smetto perché sto esagerando, anche se chi mi vuole intendere credo che mi abbia capito. Spero che Pier Giorgio Frassati e tutti i Santi preghino per noi a prescindere dal loro più o meno accidentato cammino verso gli altari e dalle chiacchiere più o meno pertinenti intorno alla loro santificazione.
In cauda ancora un po’ di venenum: i Santi saranno soddisfatti di avere un posto sugli altari e nel calendario liturgico o non gliene potrà fregar di meno? Lo capiremo appieno nell’aldilà.