La lingua democratica batte dove il postfascismo duole

Clima rovente alla commemorazione della strage di Bologna. Non tanto per le temperature agostane, ma soprattutto per la polemica scatenata dalle parole del presidente dell’Associazione vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, secondo il quale «le radici di quell’attentato – ha detto – affondano nella storia del postfascismo italiano» e oggi «figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo».

A scatenare le polemiche dunque è stato l’intervento del presidente dell’Associazione vittime del 2 agosto: «Le radici di quell’attentato, come stanno confermando anche le ultime due sentenze d’appello nei processi verso Gilberto Cavallini e Paolo Bellini – ha detto Paolo Bolognesi parlando dal palco – affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Msi negli anni ’50: Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo. Per questa parte politica, lo stragismo e in particolare la strage di Bologna, rappresentano una macchia da togliere a tutti i costi dalla loro storia, da negare oltre ogni evidenza», ha aggiunto tra gli applausi.

«Questa verità fa ancora paura ai nostri attuali governanti, e allora si mette in campo la strategia più disperata, ma anche la più subdola e viscida: quella del silenzio», ha aggiunto Bolognesi: «Giorgia Meloni, in occasione del 43° anniversario parlò di terrorismo, di vigliaccheria e di ferocia, ma si guardò bene dal nominare la matrice fascista». Allo stesso modo, ha aggiunto, «nel nostro Paese non si deve parlare della Resistenza, dell’antifascismo, dello stragismo fascista, di quello che è accaduto in questa piazza, in questa stazione, in questa città, 44 anni fa. Questa si chiama censura». (dal quotidiano “Avvenire”)

Col mio commento me la sbrigo molto in fretta: sono totalmente e perfettamente d’accordo con le parole pronunciate dal presidente dell’Associazione vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, che ringrazio per la chiarezza di analisi e la nettezza di giudizio.