Egonu sull’altare olimpico e Vannacci nella polvere razzistica

Ultimo giorno di Parigi 2024.la nazionale femminile di volley vince la medaglia d’oro. I politici italiani si complimentano con le atlete azzurre. Tra questi c’è l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci: “L’Italia e le donne vincono, che bello! Hanno scritto la storia”. Ma, parlando di Paola Egonu, ribadisce il concetto espresso nel suo libro ‘Mondo al contrario’: “Non ho mai messo in dubbio che Paola Egonu sia una bravissima atleta, italiana. Continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani. Ma non ho mai messo in dubbio la sua nazionalità, la sua bravura. Sono orgoglioso che gareggi per noi”, dice Vannacci interpellato dall’Adnkronos. E aggiunge: “Alla prima occasione le chiederò anche un autografo”. (La Repubblica)

“Ci vuole l’innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu nel giorno del trionfo olimpico delle nostre atlete di pallavolo. L’ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau ‘de noantri’ (se lo ignora può consultare Wikipedia, fonte di apprendimento alla sua portata) parlando di ‘tratti somatici'”. Così il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, commenta all’Adnkronos le esternazioni dell’oggi europarlamentare Roberto Vannacci sulla vittoria dell’Italvolley trascinata dal talento di Paola Egonu. “Lessi su un giornale che” Vannacci “si vantava di fingere di perdere l’equilibrio in metropolitana per toccare le mani, cito, ‘di persone di colore per capire al tatto se la loro pelle fosse più rugosa della nostra’”.

“Io invece ho incontrato un signore che si è qualificato come barbiere di Vannacci, meno noto di quello di Siviglia reso celebre da Rossini (rinvio Vannacci a fonti Internet anche in questo caso), dal quale ho appreso che al momento dello shampoo, con l’inevitabile contatto delle mani con il celebre cranio, ‘a tatto’ il barbiere ebbe il sospetto di un vuoto all’interno della ‘scatola’ – continua – Ma come dicono nella celebre opera ‘la calunnia è un venticello’ e il barbiere avrà mentito. Per Vannacci vale il noto detto: Tanto nomini nullum par elogium. O no?”. (adnKronos)

In questi giorni, seguendo le prestazioni sportive delle atlete della nazionale di volley e vedendo l’essenziale contributo dato da Paola Egonu alle prestazioni stesse, non ho potuto fare a meno di pensare a Roberto Vannacci e alle sue penose e malcelate elucubrazioni razziste. Pensavo che in caso di trionfo di Paola Egonu se ne sarebbe stato zitto, invece ha ribadito il suo assurdo concetto basato sui tratti somatici che naturalmente non sono nel frattempo cambiati.

Due piccole chiose a questa penosa vicenda fortunatamente messa in ombra dal successo sportivo dell’atleta messa e tenuta strumentalmente nel mirino dal leghista preso in prestito da Salvini.

Il primo pensiero riguarda il trionfo pallavolista che non toglie però la sostanza razzista ad una certa mentalità così ben interpretata e rappresentata da Roberto Vannacci, anzi ne sottolinea ulteriormente l’inaccettabile e subdola portata. Lo sport, nonostante tutto, fa parte della cultura e di essa spesso è manifestazione più o meno rigenerante e purificante.

La seconda notazione riguarda l’ironia che un autorevole esponente di Forza Italia riserva ad un autorevole esponente di una forza politica partner di governo e di coalizione politico-parlamentare. È comodo per Gasparri buttarla in ridere: per lui, come per tutti, non c’è niente da ridere. Non so se sia più squallido ciò che va vomitando in giro Vannacci o il fatto che riesca a spuntare tanti consensi a livello elettorale e che venga sopportato dai colleghi che in fin dei conti, stringi-stringi, ai limiti dell’umana decenza, gli riservano una simpatica ed ininfluente malevolenza.

Non ho mai riso delle battute al fulmicotone di Giulio Andreotti, figuriamoci se posso ridere delle cazzate di Vannacci pur rivisitate in senso critico da Gasparri.  A pena si aggiunge pena.