C’è ventaglio e ventaglio…

Vi è un tema che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest’anno.  Condivido con voi una lettera che ho ricevuto da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia del “Ventaglio”. (ANSA.it)

Avevo appena riascoltato la “penosa” cerimonia di consegna del ventaglio al presidente del Senato Ignazio La Russa, trasformata in un’inappropriata conferenza stampa in cui la seconda carica dello Stato si è scatenata in giudizi politici che non le competono, in battute di dubbio gusto, in una corsa sfrenata alla piacioneria, in una passerella del La Russa pensiero di cui avrei fatto tanto volentieri a meno. Lascio perdere i contenuti degni di un incontro all’osteria, sottolineo solo i toni da goliardata senatoriale.

Meno male che c’è Mattarella: Dio lo conservi in salute! Seguendo il suo intervento alla cerimonia quirinalizia della consegna del ventaglio, mi sono come si duol dire, rifatto la bocca. Ha toccato punti caldi e inquietanti col suo solito equilibrio istituzionale, con rara levatura culturale e politica e con commovente sensibilità verso i drammi dell’umanità.

Mi permetto di rivolgergli un appunto/invito ad essere più critico, seppur costruttivamente, verso gli assetti e gli andamenti internazionali in nome della ricerca della pace, che non può essere limitata alla fedeltà all’Alleanza Atlantica e alla pur sacrosanta difesa dell’Ucraina: occorre fare qualcosa di più! So che lui lo ha fatto ufficialmente e sotto traccia: veda, se possibile, di continuare a farlo, rendendone edotti i cittadini e mettendo coraggiosamente chi di dovere di fronte al proprio compito di cercare strade nuove e creative verso la pace.

Apprezzabilissimo il fatto che abbia voluto concludere il suo discorso con l’attenzione al problema della drammatica situazione carceraria. Era da tempo che aspettavo una voce autorevole in difesa dei diritti dei detenuti. È arrivata e non è la prima volta.

È bellissimo vedere come il nostro Presidente della Repubblica riesca a vivere e farci vivere anche le occasioni protocollari con effettiva partecipazione: una lezione a tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici, un forte deterrente al ripiegamento nella routine burocratica, un potente e credibile richiamo al senso di responsabilità di tutti.

Come sempre il discorso di Mattarella merita di essere ascoltato integralmente: lo consiglio vivamente a chi desidera uscire dal pantano della politica politicante e dalle risse che caratterizzano la politica in tutto il mondo.