Mattarella ha voluto riportare ordine nel dibattito politico, soprattutto laddove i toni su temi come immigrazione e autonomia regionale sono andati più di una volta oltre le righe. «In quanto figlia di Dio, è la persona – dice Mattarella ricordando il “pensiero” di Manzoni – a essere destinataria di diritti universali, di tutela e protezione. Non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale. La Costituzione vieta nefaste concezioni di supremazia della razza». Parole che è difficile non ricollegare a recenti esternazioni in area di governo sui temi dell’immigrazione con termini come «sostituzione etnica» ed «etnia italiana». (dal quotidiano “Avvenire”)
In questo periodo, di fronte alle frasi in libertà sciorinate dagli esponenti del governo di destra e della maggioranza che lo sostiene, molti fanno spallucce oppure le considerano sfoghi personali da non prendere in alcuna seria considerazione. Evidentemente, se il presidente della Repubblica si sente in dovere di precisare la linea costituzionale dell’Italia prendendo spunto anche dai Padri della Patria, vuol dire che esiste qualche serio pericolo culturale e politico in questa deriva parolaia. I casi sono due: o ha elementi per temere che le sbruffonate diventino punti di riferimento nel deserto che stiamo attraversando oppure vuole tenere le istituzioni democratiche nettamente distinte e lontane da un dibattito comunque scivoloso e pericoloso.
Sergio Mattarella non parla mai a caso e tanto meno a sproposito. Ci vuole ricordare che su certe questioni non si può scherzare e tanto meno esercitarsi con assurde fughe all’indietro. Gli italiani lo capiranno? Ho seri dubbi. Forse anche di questo il Capo dello Stato è consapevole e allora mette in gioco la sua credibilità per riportare i discorsi nell’alveo della democrazia. In molti si chiedono: c’è in Italia qualche rischio di tenuta democratica? All’estero rispondono di sì e non ce ne dovremmo scandalizzare più di tanto. Nel Paese si tende a scantonare sui discorsi concreti, come se la difesa di certi valori fosse un vezzo teorico e retorico. Non voglio forzare il pensiero e il comportamento del Presidente della Repubblica, ma ho l’impressione che fra le righe ci annunci profeticamente: “Io vi ho messo in guardia, sappiatevi regolare!”.
Mi sia consentita, in perfetto clima manzoniano, una citazione evangelica che potrebbe calzare a pennello. “Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto»”. Gli apostoli non credettero né all’angelo né alle donne e fecero una figura da cioccolatini.