Quando la memoria si accorcia…

Giorgia Meloni nel 1996 a 19 anni: “Mussolini è stato un buon politico, il migliore degli ultimi 50 anni”. Era il 1996. In Italia, due alleanze concorrevano alle elezioni del 21 aprile. La destra con il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, Alleanza Nazionale e il CDD. La sinistra con il partito di Romano Prodi, il PDS, il PPI e le varie sinistre (coalizione dell’Ulivo). In un servizio del telegiornale francese Soir 3 Giorgia Meloni, all’epoca 19enne, viene descritta come una militante molto attiva di Alleanza Nazionale che riprende idee neofasciste. Nell’intervista in francese, la Meloni spiega che Mussolini è stato un buon politico per l’Italia, un’idea (secondo la tv francese) condivisa dal 61% dei militanti di Alleanza Nazionale e da sua madre, Anna Paratore, ex militante del partito fascista MSI e poi di Alleanza Nazionale.

Poi è cominciato il cammino di conversione (?) fino ad arrivare a circa due mesi fa quando, in merito alla celebrazione dell’anniversario del Movimento Sociale Italiano, ha dichiarato in conferenza stampa: “Ha traghettato verso la democrazia milioni di italiani sconfitti dalla guerra. Ha partecipato ad eleggere presidenti della Repubblica: si può condividere o no, ma è stato un partito della destra democratica, dell’Italia democratica e repubblicana. Ha avuto un ruolo nella battaglia contro il terrorismo”.

Cimeli fascisti, bassorilievo e statua del duce Benito Mussolini: «C’è anche un simbolo comunista, ma gliel’ho messo sotto i piedi», dice ridendo Ignazio La Russa in un video girato a casa sua. Le immagini risalgono al 2018. La Russa è il nome che la senatrice a vita Liliana Segre, testimone dell’olocausto e chiamata a presiedere le prime sedute di Palazzo Madama, ha scandito per dichiararlo nuovo presidente del Senato.

“Me ne frego della liturgia, la verità è che, quando esprimo le mie idee, rosicano. Se avessero voluto uno solo per dirigere il traffico dell’aula di Palazzo Madama, avrebbero potuto eleggere un semaforo. Io non rinuncio, e non rinuncerò mai, al mio pensiero”. Così Ignazio La Russa in un colloquio con il Corriere della Sera. In occasione del compleanno del Msi, “ho deciso di intervenire anche io. Rispetto le sensibilità della comunità ebraica, ma li invito a documentarsi bene. Anche perché il Msi è sempre stato schierato a favore di Israele, mentre pezzi di sinistra, spesso, tifavano per i palestinesi. E se Almirante scriveva su ‘La difesa della razza’ “poi riconobbe l’errore. E fondò un partito che ha eletto capi di Stato, sostenuto la democrazia”. “Io rispetto le leggi, i valori costituzionali, in aula sono imparziale e super partes. Ho le mie idee. Non le rinnego. E ho il diritto di celebrare la figura di mio padre, con orgoglio e senso di appartenenza ad un partito dove, a lungo, ho militato anche io. Dov’è il problema?”.

Considero semplicemente agghiacciante che simili personaggi rivestano le massime cariche dello Stato e che abbiano avuto il conseguente ardire di sedersi in prima fila al Quirinale per celebrare la memoria della Shoah. Che vergogna! Non butto la croce addosso a nessuno, ma confesso che la loro vista mi disturbava. Per fortuna la cerimonia è stata bellissima e commovente e l’intervento del Presidente Mattarella, come al solito, veramente perfetto.

Non posso accettare che esponenti politici con un passato-presente pieno di ombre neofasciste e di tolleranze per non dire simpatie verso il fascismo, rappresentino la Repubblica. Mi si dirà che sono stati regolarmente e democraticamente votati. Non mi basta! La storia e la Costituzione vengono prima delle urne e vanno oltre i suoi responsi.

Succede come nelle peggiori malattie: è più grave la nostalgica e subdola ricaduta del neofascismo rispetto alla insensata, conformistica ed opportunistica caduta del fascismo. Nel caso, errare è (dis) umano, perseverare è diabolico. La storia si è incaricata di dimostrare inequivocabilmente che il razzismo è presupposto culturale e frutto inevitabile del nazifascismo vecchio e nuovo.

Io, in coscienza, la penso così!  Se gli italiani dormono, si svegliassero! Se fossi giovane, prenderei in seria considerazione di emigrare; sono anziano e mi rifugio nei ricordi famigliari, parentali, amicali, politici e sociali. Ciononostante soffro e non posso tacere. Non credo di dover chiedere scusa, semmai scusa dovrebbe chiederla qualcun altro. E poi chissà perché l’antisemitismo e il razzismo ritornano d’attualità!? Giorgia Meloni e Ignazio La Russa non ne saranno certamente sola causa ed infausto effetto, però…