La moralizzazione immorale

Ho il massimo rispetto per la magistratura anche se non prendo per buono, e prima del tempo, tutto ciò che emerge dalle inchieste giudiziarie. Per oro colato accetto solo ed esclusivamente il Vangelo, sul resto mi permetto sempre di dubitare, di aspettare, di approfondire, di discutere.

Tira un’aria di sputtanamento generale che non mi piace. I giudici non sono i salvatori della Patria. Le tangentopoli mi colpiscono, ma mi chiedo: la presenza della corruzione è arcinota a tutti e allora perché le inchieste hanno carattere ciclico, un gran casino per qualche mese poi tutto rientra nel silenzio e se ne riparla dopo anni, mentre magari nel frattempo i risultati delle inchieste vengono ridimensionati.

Sembra che le inchieste siano state suggerite dai servizi segreti: Dio ce ne scampi e liberi. Mi risulta che Aldo Moro li accettasse come un male necessario non stupendosi delle loro malefatte in quanto le considerava la versione aulica delle sempiterne spie, le persone peggiori esistenti sulla terra. Quando ci sono di mezzo i servizi segreti siamo sicuri che giustizia non venga fatta. Chi mi dice che il marcio emergente non sia anche lo sfogatoio della devianza dei servizi segreti, una sorta di paravento giudiziario dietro cui essi si nascondono nei loro intrighi nazionali ed internazionali. La storia ce ne dà ampia anche se opaca dimostrazione.

Forse tutto rientra nella degenerazione del lobbismo fatto sistema. Allora il difetto sta nel manico e si salvi chi può! I corridoi della politica sono zeppi di lobbisti e le mazzette girano vorticosamente. Qual è il confine tra il lecito e l’illecito? Probabilmente il più maldestro dei percettori che si fa trovare con le dita nella marmellata. Se si cancellasse di brutto e radicalmente il lobbismo dalla vita delle pubbliche istituzioni, probabilmente crollerebbe tutto, non si muoverebbe più nulla.

Sia ben chiaro che non intendo affatto sminuire le enormi responsabilità della politica corrotta, ma ricordiamoci che dietro i corrotti ci sono i corruttori e le loro trame, quelle fanno molta fatica a venire a galla perché sono parte integrante di un sistema che rischierebbe di crollare. Galleggiamo su un mare di corruzione latente che via via emerge e talora si rende visibile.

E che dire dei rapporti internazionali? La coesistenza pacifica non viaggia forse sul filo del rasoio dei più loschi affari? L’equilibrio fra gli Stati non è garantito dalle porcherie reciproche? Nessuno può scandalizzarsi fino in fondo di nessuno. Ognuno ha la sua abbondante coda di paglia. Quando proprio i rapporti diventano sbilanciati allora si fa una guerra che serve a ritrovare il peggiore equilibrio.

Tutti corrotti e tutti innocenti? Assolutamente no! Attenzione però a non creare consistenti capri espiatori politicamente strumentalizzabili e socialmente devastanti. La sinistra italiana ed europea non ha certamente supremazia morale, ma dove si vuole parare sputtanandola in lungo e in largo? Soumahoro e famiglia non saranno stinchi di santo, ma non è che con lui si vogliano criminalizzare tutti coloro che cercano di dare una mano agli immigrati? Le istituzioni europee sono inquinate, ma allora ci rifugiamo tutti nel sovranismo e ridimensioniamo il processo di integrazione?

La procura di Modena è arrivata a bacchettare un prete di frontiera sul fronte dell’immigrazione, invitandolo surrettiziamente a farsi i propri affari di sacrestia lasciando perdere i disperati del mare. Dietro l’angolo della moralizzazione incipiente ci sarà il rischio della paralisi egoistica ed individualistica?

La politica è sporca, l’Europa è un coacervo di imbroglioni, le organizzazioni non governative sono un affaristico bluff, la sinistra è maldestra, chi soccorre gli immigrati è un opportunistico impiccione, ognuno si faccia gli affari suoi. È lì che vogliamo arrivare?