Nudi verso l’inverno destrorso

Il parlamento europeo condanna l’Ungheria: “Non è più una democrazia, minaccia i nostri valori”. Lega e FdI votano contro. Così titola il quotidiano “La stampa” riportando una notizia assai più grave dell’eventuale coinvolgimento di politici italiani nel mercato putiniano. Forse si tratta delle due facce della stessa medaglia: quando si perde la capacità del discernimento tra democrazia e democratura tutto diventa lecito e politicamente plausibile.

Lasciamo perdere l’errore storico europeo di ammettere sbrigativamente ed opportunisticamente nella UE i Paesi dell’ex Unione Sovietica senza lasciare ad essi il tempo di una graduale e reale conversione democratica: cosa fatta capo ha ed è inutile piangere sul latte versato. Ora però non solo dobbiamo fare i conti con gli egoismi populisti di Orban, ma addirittura strizziamo l’occhio al suo modo di concepire la politica ed i rapporti internazionali. Qualcuno in Italia gioca a fare il populista ed il sovranista.

Il Parlamento europeo ha approvato oggi un rapporto in cui l’Ungheria guidata da Viktor Orban viene definita una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Ue e una “autocrazia elettorale” e si chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio perché attivino tutte le misure previste dall’articolo 7 dei trattati europei, ossia la clausola di sospensione dall’Unione. Un voto che il ministro degli Esteri magiaro Peter Szijjarto, in una conferenza stampa, ha commentato in questi termini: “Mettere in discussione le prestazioni della nostra democrazia è un insulto nei confronti degli ungheresi, che hanno eletto questo governo già quattro volte”.

Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il report, insieme ai rispettivi gruppi parlamentari, Identità e democrazia (di cui fanno parte, tra gli altri, il Rassemblement national di Marine Le Pen e Alternative für Deutschland) e Conservatori e riformisti, nei cui banchi siedono anche Vox e i Democratici Svedesi.

“La relazione si basa su opinioni soggettive e affermazioni politicamente distorte”, ha spiegato la delegazione di Fdi, “si tratta dell’ennesimo attacco politico nei confronti del legittimo governo ungherese, in una fase difficile per l’Europa nella quale a tutti i livelli si dovrebbe perseguire la strada dell’unità e non quella della polarizzazione per motivi ideologici”.  Immediate sono arrivate parola di stigma da centrosinistra e Movimento 5 stelle. (Rai News)

Ritengo la posizione assunta dalla destra italiana in sede europea di una gravità eccezionale: la maschera europeista è caduta, le balle meloniane stanno in poco posto, la confusione mentale salviniana trionfa, gli elettori italiani sembrano orientati a dare credito a chi non lo merita. Tutto il mal non vien per nuocere: dopo i dubbi sulla lealtà occidentalista arrivano le certezze sullo scetticismo europeista. Cosa occorre di più per capire che rischiamo di scivolare nelle mani di una destra anti-storica prima che anti-democratica?

Qualcuno dirà: chi se ne frega dell’Europa, di Orban, dell’Ungheria, di Putin e di Biden! Siamo quasi disperati e proviamo a cambiare, chissà che non serva a qualcosa. La sperànsa di mälvestì ch’a faga un bón invèron…