Quando ho visto profilarsi a Bologna le candidature di Pierferdinando Casini per il centro-sinistra e di Vittorio Sgarbi per il centro-destra a m’è caschè i bras. Quando poi ho letto le loro schermaglie polemiche mi è cascato qualcosa d’altro.
Due personaggi che non rappresentano nulla, pienissimi di seissimo, l’uno ostenta una cultura artistica fine a se stessa o meglio fine a lui stesso, l’altro mostra il suo perbenismo buono per tutte le stagioni.
Al fumoso e galleggiante doroteo, Pierferdinando Casini, acutamente e impietosamente soprannominato Pierfurby, mia sorella avrebbe saputo come rivolgersi (lo ammetteva lei stessa), dal momento che lo conosceva bene e le friggeva la lingua: “Forlani aveva in tribunale la bava alla bocca, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per finanziamento illecito ed affidato in prova al servizio sociale presso la Caritas di Roma…mentre tu sei ancora in pista a blaterare, a ricoprire incarichi prestigiosi e non hai il buon gusto di andartene a casa…”.
Non oso pensare cosa direbbe mia sorella di Sgarbi, l’esatto contrario della sua mentalità, un uomo assurdo in tutto e per tutto. Lo considero un pedante esibizionista che fa dell’andare controcorrente un immotivato stile di vita. Che in una importante città come Bologna si scontrino questi due insulsi personaggi la dice lunga sul vuoto politico che aleggia.
Da un certo punto di vista sono persino intercambiabili, si assomigliano fin troppo. Bisogna proprio dire che la politica sia caduta in basso per continuare ad affidarsi a simili “pirlamentari”. È vero che la botte dà il vino che ha, ma mi rifiuto di credere che in Italia non si possa trovare di meglio di questi due sgangherati arnesi. Non invidio i bolognesi alle prese con una problematica scelta. Non andrà molto meglio in Parma, ma peggio di così…
Sgarbi fa il pierino trasgressivo, Casini fa il furbino remissivo anzi il pierfurbino del cavolo. Hanno tagliato il numero dei parlamentari, ma di questi signori non riusciremo a liberarci. Puntano entrambi molto in alto: uno vuole rimanere sempre al centro della scena vomitando cazzate a non finire, l’altro vuole chiudere la carriera con il botto che si chiama presidenza della Repubblica. Dal momento che li ritengo intercambiabili, sarebbe interessante mettere Sgarbi al Quirinale e Casini sovrintendente alle belle arti. Uno sa fare solo sgarbi, l’altro solo casini. Ma perché Letta e Meloni non hanno fatto un compromesso storico, uno piccolo- piccolo: mandarli a casa entrambi e toglierceli finalmente dai coglioni. Sarebbe già una vittoria. Mi accontenterei di poco…