Non ci voleva un politico sopraffino per capire che la crisi energetica sarebbe inesorabilmente peggiorata in conseguenza della situazione internazionale e che indebolire la governabilità avrebbe ulteriormente complicato le cose.
Oggi i responsabili della caduta del governo Draghi e la relativa stampa fiancheggiatrice (con strani connubi tra Giornale e Fatto quotidiano, peraltro non episodici e occasionali) piangono indirettamente lacrime di coccodrillo chiedendo ripetutamente al governo, che hanno affondato, di intervenire con misure urgenti per affrontare l’emergenza conseguente al rialzo del prezzo del gas. Qualcuno chiede addirittura al riguardo la creazione di nuovo deficit di bilancio pur di varare provvedimenti immediati a suon di miliardi a sostegno dell’economia di famiglie e imprese in ginocchio per i preoccupanti ed insostenibili rincari.
A parte la forzatura costituzionale ed istituzionale già in atto con un governo dimissionario che dovrebbe gestire solo affari correnti mentre si trova a varare decreti per svariati miliardi, non si può pensare di scaricare sul governo Draghi il peso della montante emergenza, che fa drizzare i capelli in testa a imprese e famiglie.
Che bisogno c’era di creare il caos parlamentare e di costringere il capo dello Stato ad indire elezioni politiche anticipate in un contesto emergenziale pazzesco? E sono proprio i responsabili di questa insulsa e pericolosa accelerazione elettorale a chiedere a gran voce l’intervento di Draghi per tirarci fuori dalla “merda”. Assomigliano a bambini che, dopo avere combinato una grave birichinata, vanno a nascondersi sotto la gonna della mamma sempre disposta a perdonare.
Contraddizione delle contraddizioni: stando ai sondaggi, sarebbero proprio i partiti della frittata a ottenere i maggiori consensi con la loro probabilissima salita al governo del Paese. Stiamo rischiando di affidare il pollaio alle faine di turno. Un vero capolavoro!
Qualcuno, per la verità non tra i responsabili della crisi del governo Draghi, ha proposto di interrompere la campagna elettorale come se la politica fosse un gioco in cui inserire una pausa con un semplice “mortus”. Purtroppo la paradossale vicenda politica italiana dovrà fare il suo corso e piangere sul latte versato o meglio scaricare il latte versato su chi non è responsabile di questo sversamento è un’azione infantilmente e politicamente “delinquenziale”.
Forse chi da una parte si sta preparando presuntuosamente a vincere nelle urne teme di perdere immediatamente la tramontana alle prese con il caos energetico e la conseguente conflittualità socio-economica. E allora sia Mario Draghi a togliere anticipatamente le castagne dal fuoco.
Un balletto vergognoso di fronte al quale la gente sta inaspettatamente applaudendo. Come successe quella volta in cui sul palcoscenico i cavalli si emozionarono e riempirono il pavimento di cacca sulla quale le ballerine fecero inevitabili scivoloni con le conseguenti sghignazzate del pubblico. Questa volta la cacca l’hanno fatta le ballerine stesse che pretendono comunque di volteggiare come se niente fosse: i capitomboli non si possono evitare, ma comunque sembrano divertire il pubblico.