Sembra che Mario Draghi, salendo al Colle per conferire con Mattarella in ordine alla “burraschetta” parlamentare che ha investito il suo governo, abbia detto: “Ne ho piene le tasche”. Quelle di tanti italiani che soffrono sono invece sempre più vuote.
Non lo sapeva anche prima di cominciare che la politica è un affare complicato e delicato? Non sapeva di avere a che fare con una maggioranza raccogliticcia e disunita? Non sapeva che per governare occorre molta pazienza e poca presunzione? E allora, chi glielo ha fatto fare? Mattarella gli ha dato la bicicletta e a lui non rimane che pedalare.
Il fatto è che i suoi limiti politici, giorno dopo giorno, emergono clamorosamente: non sa gestire i rapporti con i partiti e quindi subentra la tentazione di tornare nell’ombra mandando tutti a quel paese.
Se devo essere sincero sono molto deluso da Mario Draghi. Sul fronte della pandemia non ha fatto niente, si è lasciato trascinare dagli eventi e dai virologi, non si è assunta alcuna responsabilità, puntando solo ed esclusivamente sul discorso vaccinale e sul ritorno alla normalità. Senonché i vaccini, come prevedibile, non hanno funzionato e la normalità significa morte a raffica.
In campo economico, al di là dei “soldini” europei, peraltro di là da venire a casa, il risanamento delle casse erariali basato sulla ripresa economica è durato l’espace d’un matin e quindi l’altarino è rimasto scoperto senza uno straccio di piano fiscale e senza reale sostegno a chi soffre veramente e non ce la fa più.
In campo internazionale, al di là dell’appeal sbandierato ad ogni summit sospinto, l’azione italiana a favore della pace è risibile, l’europeismo è fermo alle chiacchiere e ai proclami, l’atlantismo è schiacciato sullo zerbino filo-americano.
In campo sociale non si vedono riforme degne di questo nome, gli aiuti si sprecano in un ginepraio burocratico ed episodico, la mano dell’esecutivo non è tesa verso le fasce sociali deboli ma verso il mantenimento dello status quo.
Se Draghi ha le tasche piene dei partiti rissosi ed inconcludenti, chi gli può dare torto? Anch’io ho le tasche piene. Di chi? Di lui! Le mie attese nei suoi confronti erano forse smisurate. Mi sento deluso e finanche tradito. Per cortesia, la smetta di cincischiare e le palle, dal momento che le ha piene, le tiri fuori. Non solo per mettere in riga i partiti, ma soprattutto per affrontare i problemi.