Meglio mardi che tai

La montagna parlamentare ha finalmente partorito il topolino della collaborazione politica anti Covid. Via libera praticamente unanime dalle Aule parlamentari alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. Il centrodestra ha votato compatto dopo un parto piuttosto travagliato durante il quale il ginecologo Silvio Berlusconi ha dovuto usare il forcipe per strappare dall’utero nazionalista, populista e sovranista un voto ragionevole, anche se il vagito del neonato è stato immediatamente assai stonato: “Lo facciamo per l’Italia, non per il Governo”.

Un escamotage dialettico per salvare la faccia di fronte all’emorragia di consensi per la Lega, alla (in)credibile nouvelle vague destrorsa di Fratelli d’Italia, alla stucchevole predica berlusconiana nel deserto di un centro-destra sempre più schiacciato sulla sponda estrema dell’opposizione fine a se stessa.

Si arriva ad un esito politico di per sé positivo con gravissimo ed incolmabile ritardo e con la puzza sotto il naso proveniente da equivoche e incoffessabili motivazioni tattiche: si va dalla difesa berlusconiana dei propri affari economici alla difesa salviniana di uno striminzito rimasuglio di dignità politica, alla difesa meloniana di una legittimazione post-fascista a guidare l’opposizione di destra.

In questo caso molto meglio il mezzo dei fini che non ne escono giustificati. Il governo ha incassato uno straccio di unanimità da non buttare via, anche perché se sarà un pungolo per la maggioranza a tenere aperte le porte del dialogo con l’opposizione, sarà anche una spada di Damocle sulle tentazioni barricadiere del centro-destra. Potrebbe essere l’inizio di un’inutile pantomima, ma potrebbe essere un punto di non ritorno rispetto alla conflittualità in cui ci si è trastullati in tempo di Covid. È un bicchiere mezzo pieno di ritrovata correttezza politica e mezzo vuoto di persistente e demagogica contrapposizione.

«La votazione sulla risoluzione di maggioranza relativa allo scostamento di bilancio è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese. Tra le forze di opposizione prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l’hanno voluta perseguire sin dall’inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli», ha commentato il premier Giuseppe Conte. «Auspico che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza».

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, la posizione è stata espressa durante la discussione in Aula dal vicecapogruppo a Montecitorio, Tommaso Foti: “Come Fratelli d’Italia siamo stati all’opposizione del governo Conte I e siamo fieramente all’opposizione del Conte II (stoccata a Salvini n.d.r.). Non abbiamo nessun desiderio di commistione di ruoli (stoccata a Berlusconi n.d.r.), ma abbiamo il dovere di rappresentare in un momento difficile la stella polare di FdI, e cioè stare dalla parte degli italiani”. “Questo voto – ha spiegato Foti – non è per voi, non è per la maggioranza, ma è per amore dell’Italia, quella vera”.

“È stato un bel successo, finalmente il governo si è reso conto che da solo non va da nessuna parte. Ha ascoltato non solo il centrodestra unito, ma il paese, autonomi, partite iva”, ha commentato il leader leghista in conferenza stampa.

Berlusconi tace, più che soddisfatto del risultato ottenuto: ha riportato il centro-destra su posizioni ragionevoli e si è sgolato nel canto del cigno a livello di leadership. Oltre tutto incassa i complimenti di un autorevole avversario. “Una scelta di responsabilità di Berlusconi che ha politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad adeguarsi. Chapeau”. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha ringraziato così il Cavaliere dopo il voto sullo scostamento di bilancio alla Camera. A Franceschini ha risposto piccata Giorgia Meloni, che ha ricordato come ad appoggiare il provvedimento non ci sia stata solo Forza Italia: “Hanno cercato di spaccare il centrodestra, il gioco non è riuscito, nel metodo e nel merito. Franceschini dice chapeau a Berlusconi? Lo dica a tutto il centrodestra”.

Il dibattito politico resta misero e penoso, prima, durante e dopo il passaggio parlamentare dello scostamento di bilancio. Temo non sia cambiato niente: le botti dell’attuale cantina politica italiana danno il vino che hanno. Speriamo che non diventi aceto.