Le passerelle e le passerone

Sessuomane è colui che ha un’attenzione morbosa per tutto quanto attiene al sesso e all’attività sessuale. Sessuofobo è chi ha paura ad affrontare qualsiasi azione o pensiero relativi alla sessualità. Fortunatamente non mi ritrovo in nessuna delle due fattispecie patologiche. Ricordo i tempi in cui dai parrucchieri per uomo si regalavano natalizi calendarietti con le donnine nude o mezze nude. “Vuole il calendario o preferisce un’agendina”, mi chiese il giovane garzone di bottega. Dammi l’agenda su cui annotare i numeri di telefono delle donne da frequentare: le passerone vere, perché non mi accontento di “guardonare” le femmine in passerella.

In questi giorni a Firenze si sono svolte sfilate di alta moda donna, di alta sartoria uomo e alta gioielleria. Dietro il paravento del rilancio economico di un settore importantissimo per il nostro Paese si nascondono passerelle mozzafiato di modelle e modelli (mi interessano molto meno) che legano perfettamente sesso, economia e voglia di reagire allo stress covid.

A Venezia è in corso il Festival del Cinema e nessuno si interessa ai film in proiezione. Tutti guardano il tappeto rosso dove sfilano le star. Cecilia Rodriguez ha infiammato Venezia con uno spacco spettacolare e vertiginoso. É arrivata da sola e non voleva passare inosservata. E ce l’ha fatta eccome. La sorellina di Belen ha sfoderato un vestito pirotecnico, che ha mandato in visibilio i fotografi i quali hanno cercato di immortalare ogni particolare. Specialmente i più piccanti. A Venezia sta vincendo lei, il suo vestito ‘enorme’ ma sensuale, che sembra coprire tutto, eppure… Tutti a bocca aperta per bellezza e originalità. Un vestito argentato con gonna che si allarga a dismisura. La soubrette ha catturato l’attenzione di tutti.

La sorella di Belen era arrivata a Venezia al Festival del Cinema per la prima del film “Padrenostro”, di Claudio Noce, con Valeria Solarino e Pierfrancesco Favino. Una grande occasione per farsi notare, e Cecilia non se l’è lasciata sfuggire. Indossava un abito da sera firmato Maria Lucia Hohan. Ma quello che ha lasciato tutti a bocca aperta, a partire dai fotografi, è stato uno spacco laterale all’altezza di coscia e glutei, e Cecilia non ha avuto paura di mostrare le sue curve, anzi ci ha giocato, voleva sedurre tutti e ci è riuscita.

Siamo alle eleganti ma indiscutibili saghe sessuali. Forse un modo come un altro per esorcizzare il covid e le sue ossessioni. Forse il modo più spiccio e accattivante per uscire dalla rientrante emergenza. L’evasione che per l’uomo parte dall’apertura virtuale della patta dei pantaloni, per la donna prevede la mostra reale ed ammiccante del proprio corpo. Eva vince sempre due a zero. E cosa c’entra il covid? C’entra eccome…meditate gente… È tutta una questione di sfiga, quindi… Facco come mio padre: quando si discuteva di politica, ad un certo punto sovrastava tutti ad alta voce: “A vris veddor cò i fan Barilla e Balestrieri”. E chi non capiva la stoccata ironica verso i trinariciuti rispondeva piccato: “Cò’ gh’éntra Barilla e Balestrieri”. Papà concludeva così: “N’al so miga, si vuètor ch’andì sémpor adrè”.

Arisa, Cecilia Rodriguez, Tania Cagnotto: chi si copre, chi si scopre, chi fa impazzire un po’ tutti a partire dai fotografi. Tutto sommato non sono né scandalizzato, né minimamente infastidito: la donna col suo meraviglioso corpo e con il suo animo (le due facce della stessa medaglia) è l’antidoto a tante sciagure. Purtroppo non ai femminicidi e agli stupri, che però non c’entrano niente col vero e proprio sano sesso.

Gli spacchi mi piacciono e mi aiutano ad essere uomo che vuole scoprire di essere tale, purché non mi fermi lì e vada oltre gli spacchi esibiti per puntare alla donna integrale. Non sopporto i sottanoni, mi piacciono i burkini, odio i bigottoni più o meno evangelici, ammazzerei (si fa per dire) chi guarda dal buco della serratura, mi fa schifo chi si schifa del sesso. È tutta questione di misura, di erotismo intelligente. Le donne le ho sempre preferite ben tenute, in ordine, belle, compatibilmente con i doni di madre natura, nell’anima e nel corpo. Sono tuttora di questo parere e allora concludendo non mi resta che rincarare la dose. A pensarci bene, ritengo molto meglio, da tutti i punti di vista, il vertiginoso abito con spacco inguinale, sfoggiato alcuni anni or sono a San Remo da Belen Rodriguez, e l’abito metallizzato plissettato con lo spacco vertiginoso indossato a Venezia dalla sorellina Cecilia, piuttosto che i sottanoni cardinalizi fruscianti intorno ai compiaciuti governanti italiani. Questione di gusti.