Il teatro etico

Il movimento «Non Una di Meno» ha scritto una lettera aperta alla sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, lamentando la presenza nel cartellone del programma del festival lirico in corso del direttore d’orchestra austriaco Gustav Kuhn e del tenore spagnolo Placido Domingo. Entrambi, viene sottolineato, sono stati accusati di molestie e abusi di potere.

«Le accuse hanno avuto delle conseguenze: indagini, abbandono o allontanamento da prestigiosi incarichi internazionali e cancellazione degli spettacoli dai cartelloni dei principali festival del mondo, viene rilevato. Verona rappresenta evidentemente un’eccezione». La lettera è stata sottoscritta da altri movimenti, associazioni e singole persone che saranno rese note sulla pagina Facebook del Movimento.

«Noi siamo quelle che lottano per un finale diverso della Carmen di Bizet, conclude la missiva. Siamo quelle che non sono disposte a sollevare nessuno e in nome di nulla dalle conseguenze dei propri comportamenti. Siamo quelle che non stanno in silenzio di fronte alla complicità. Siamo quelle che chiedono e le chiedono: perché ci sono voci che contano e altre no?”.

Ammetto di essere rimasto negativamente sorpreso e addirittura schifato dalle squallide vicende venute a galla nella vita di Placido Domingo. Confesso di non avere presente il personaggio Gustav Khun e quindi, come sempre purtroppo succede, lontan dagli occhi… Nel mondo dello spettacolo era ed è arcinoto che esistano queste vomitevoli prassi sessuali ed è giusto respingerle, condannarle, stigmatizzarle e prevenirle in tutti i modi.

Lungi da me colpevolizzare le vittime: è un vizio antico e inaccettabile. Tuttavia, se le denunce e i conseguenti movimenti di protesta avvenissero in tempi reali e non a babbo morto o a molestia consumata, sarebbe molto meglio ed avrebbero ben altro impatto. Parlo fuori dai denti: se sono una cantante lirica e mi accorgo che per calcare la scena di un teatro prima devo calcare il letto di qualche personaggio importante, non dovrei neanche minimamente adattarmi a questa prassi con la riserva mentale di vendicarmi in un secondo momento. Il coraggio bisognerebbe averlo da subito e non a scoppio ritardato. D’accordo, meglio tardi che mai, ma se vogliamo moralizzare un ambiente lo dobbiamo fare in modo netto e immediato, altrimenti a posteriori tutto diventa più sfumato e discutibile.

La seconda riflessione riguarda l’eventuale ostracismo nei confronti di chi si renda responsabile di certi comportamenti. È un discorso molto delicato, sempre e comunque, senza alcun aggiuntivo riguardo se la sessualità viene rubata da artisti in carriera. Pierpaolo Pasolini non era certamente uno stinco di santo nel vivere la sua sessualità e probabilmente avrà molestato ragazzini sfruttando la sua posizione e financo il suo denaro, finendo addirittura col rimanere vittima dell’ambientaccio con cui entrava in combutta sessuale: a nessuno venne in mente di squalificarlo a vita come poeta, scrittore e regista. Mi si dirà che sono paragoni impossibili e che un conto è la vox populi un conto sono le realtà processuali. L’esempio, con tutto il rispetto per la persona citata, mi è servito solo a rendere l’idea di una possibile forzatura etica. Inoltre bisogna tenere conto che non sempre le realtà processuali arrivano a smascherare le realtà di vita vissuta. E allora? Forse è meglio lasciare che la giustizia faccia il suo corso senza infierire a latere. Non si tratta di complicità o di stare in silenzio di fronte ad essa, ma di evitare ogni e qualsiasi strumentalizzazione seppure a fin di bene.

Posso io, direttore di un grande teatro, mettere un blocco all’ingaggio di artisti processati per reati sessuali? Forse scadiamo nel teatro etico! Magari dovrebbero essere gli interessati a chiedere scusa e a togliere l’incomodo, ma è pretendere troppo, così come è pretendere troppo che i molestati denuncino immediatamente i tentativi subiti. La società si cambia con il movimentismo di denuncia e di protesta, ma anche e soprattutto con le coscienze individuali e le loro coraggiose difese e conversioni. Non volevo scadere nel teatro etico e probabilmente ci sto ricadendo. Chiedo scusa e spero di essermi spiegato.