Vengo anch’io…no, tu no

Leggo sul sito de La stampa che Francesca Frenquellucci, assessora all’Innovazione del Comune di Pesaro, è stata allontanata dal Movimento Cinque Stelle per avere accettato di fare parte della giunta guidata dal sindaco Pd Matteo Ricci. A dirlo è lei stessa, ex candidata sindaco grillina alle comunali di Pesaro del 2019 e consigliere comunale M5S, recentemente entrata nella giunta di centrosinistra guidata da Matteo Ricci come assessore all’Innovazione: «Ieri mi è arrivata una mail in cui il M5S mi comunica che sono espulsa. Non riesco a capire su che basi è stata presa la decisione, anche perché il link che ho inviato con la mia memoria difensiva non è stato nemmeno aperto. Farò ricorso al comitato di garanzia, vorrei fare valere le mie ragioni». «In questi mesi – ha detto Frenquellucci – abbiamo lavorato agli argomenti e portato a casa risultati per la città di Pesaro. Ho sempre pensato al bene comune, insieme agli altri consiglieri e agli attivisti che ci hanno seguito. Aggiungo che l’atto politico è stato fatto nel momento in cui ho accettato la delega e ho iniziato questa collaborazione con la maggioranza. Non capisco quindi perché vengo espulsa, ho portato avanti valori e ideali del M5s».

La notizia mi sembra effettivamente paradossale: un partito che sta al governo nazionale da alcuni mesi col Partito democratico si permette il lusso(?) di cacciare una sua esponente rea di far parte di una giunta locale guidata da un sindaco del Partito democratico. A Roma si può a Pesaro no! Valli a capire questi grillini. Non sanno dove tenere il culo e, una volta che lo hanno appoggiato in un posto, pretendono che una collega di periferia resti in piedi per non fare luce alle loro scelte di vertice. Strano concetto di democrazia.

Adesso diranno che la Frenquellucci si era candidata nel 2019 in contrapposizione a Matteo Ricci (la politica italiana è fin troppo piena di Matteo) e quindi per rispetto dei suoi elettori pesaresi non avrebbe potuto allearsi col nemico. Forse che Luigi Di Maio non si era presentato alle elezioni politiche in alternativa alla Lega e al PD per poi stipulare contratti e patti di governo prima con la Lega e poi col PD? A Roma sì, a Pesaro no! In Umbria sì: c’era un patto col PD che non ha funzionato, ma esisteva una seppur frettolosa alleanza per il governo regionale. In Emilia-Romagna no: niente alleanza con Bonaccini. Un colpo al cerchio e uno alla botte, un ministero a me, una piazza a te. Ma fatemi il piacere. Questa sarebbe la politica nuova che cambia l’Italia?

C’era un partito specialista in queste alleanze mobili, era il PSI, soprattutto quello capeggiato da Bettino Craxi. Con la DC a Roma, con il PCI in parecchi comuni: l’ago della bilancia di chi presume di potersi alleare a seconda del tempo che fa e dell’aria che tira. Però, se qualcuno si ribella a queste ondivaghe scelte di campo, osa alzare il dito e obiettare, viene buttato fuori di brutto.

A proposito di espulsioni dal M5S: credo che abbiano perso il conto, non ci si capisce più niente. Se vanno avanti così restano in pochi ma carissimi amici, con pochi ma incazzatissimi elettori. E Beppe Grillo? Quasi ammutolito e se prova a parlare fa la fine di don Pasquale con la finta moglie Norina. Il marito vede e tace: quando parla non s’ascolta. Mi dispiace per la Frenquellucci, ma meglio riderci sopra.