La faccia tosta trumpiana

Davanti al video, solo perduto e abbandonato, mormoravo far i denti: “Vergogna”. Usavo questa brutta parola nel chiuso del mio studio, in risposta a chi la abusava gridandola con tanta sfacciataggine in campo aperto, di fronte alle telecamere del mondo intero.

“È stata una vergogna, una grande ingiustizia portata avanti per tre anni da gente bugiarda”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump parlando alla Nazione dopo la sua assoluzione dalle accuse che lo avevano portato all’impeachment. “Non so se un altro presidente sarebbe riuscito a superare questa situazione”, ha aggiunto Trump che ha attaccato la speaker della Camera, Nancy Pelosi, definendola come “una persona orribile”.

Alexander Vindman e Gordon Sondland, due dei testimoni chiave alla Camera nel procedimento di impeachment, sono stati rimossi dal loro incarico, il primo alla Casa Bianca, dove sedeva nel consiglio nazionale per la sicurezza. Il secondo come ambasciatore Usa presso la Ue. Cacciato anche il fratello gemello di Vindman, Yevgeny, consulente legale alla Casa Bianca.

Siamo davanti al vergognoso epilogo di una vicenda, che, al di là della striminzita e politicante assoluzione, mantiene intatti tutti i suoi contorni inquietanti. Gli americani avevano e hanno paura del comunismo? Non è forse una purga staliniana riveduta e scorretta quella messa in atto proditoriamente da Donald Trump?

Sono rimasto allibito e sbigottito. Il presidente della nazione democratica (?) più importante (?) del mondo che si comporta come il più squallido dei dittatori, mettendo in atto una vera e propria vendetta contro personaggi rei soltanto di avere testimoniato in un processo e di avere dubitato della sua fede democratica. E il mondo resta in silenzio attanagliato dalla paura verso questo squallido personaggio da fumetto. Povera America, povero mondo, povera Europa, povera Italia.

Ma il bello deve ancora venire. Donald Trump, presidente di minoranza (non dimentichiamoci che, quattro anni or sono, è stato eletto con due milioni di voti in meno rispetto alla sua competitor Hillary Clinton), si ripresenta all’elettorato americano per una conferma: altri quattro anni di martirio per tutti.  Un tempo gli Stati Uniti davano il “la” alla musica mondiale e italiana in particolare: prospettavano il futuro. Oggi il discorso è molto più complesso. Berlusconi ha sovvertito questa regola, imponendosi come paradigmatico tycoon della politica. Guardate Trump: persino nell’aspetto fisico ricorda il cavaliere nostrano. Chissà come godrà Berlusconi nel vedere il presidente americano fare quelle vendette che lui sta ancora sognando. Chissà come godrà Matteo Salvini nel vedere il suo sogno populista incarnato nel prototipo americano.

Le vendette e le congiure di palazzo un tempo avvenivano nelle stanze oscure del potere, oggi avvengono di fronte alle telecamere: sinceramente non so se sia meglio o peggio. Certe brutte cose a volte è meglio immaginarle che vedersele sbattute in faccia. Dovrebbe essere il contrario, perché la verità fa male, ma costringe a reagire. Nel caso invece la squallida verità diventa bella ed affascinante realtà. In un mondo dove gli uomini corrono dietro alle donne sceme e le donne corrono dietro agli uomini violenti, tutto è possibile, anche Trump.

Ricordo che un mio simpatico amico, ai tempi dell’impeachment intentato contro Bill Clinton, per lo scandalo sessuale scoppiato sulla base dei rapporti con Monica Lewinsky, mi disse: “C’è una bella differenza: John Kennedy scopava regolarmente Marilyn Monroe, Clinton si accontenta di molto meno…”.   Oggi si potrebbe dire: “Richard Nixon ebbe il buongusto di dimettersi per il famoso affare Watergate. Niente in confronto delle accuse contro Donald Trump, che esce pulito (?) e addirittura nei panni di giustiziere della notte politica americana”.

Dove è finito il moralismo bacchettone d’oltreoceano? È stato miseramente svelato. Abbiamo capito: agli americani, come a molti nel resto del mondo, piacciono gli uomini forti, non importa se ignoranti, non importa se assurdi, non importa se anti-democratici, non importa se traditori. Basta avere una bella faccia tosta: con questa espressione ci si riferisce a delle persone che non conoscono vergogna o timidezza, che non hanno paura di fare brutte figure, che hanno una bella faccia di bronzo, che sono sfrontate. Sì, proprio come Donald Trump.

E allora…vo gridando vergogna e vo gridando democrazia!