Alla sporca ricerca di un antipapa

Da credente ho sempre pensato che l’intervento dello Spirito Santo sulla Chiesa potesse essere razionalmente spiegato nello stile particolare con cui si discute (troppo poco) e si decide (troppo lentamente), nella capacità di andare oltre i normali schemi conflittuali mettendo le idee a servizio del bene comune.

Mi sto sbagliando di grosso, perché la contrapposizione all’interno della Chiesa sta prendendo una brutta piega a tutti i livelli. Il papa emerito (e già la definizione la dice lunga) non riesce a tacere e presta il fianco a capziose strumentalizzazioni; la gerarchia è divisa tra chi difende a denti stretti la tradizione e gli assetti di potere e chi sta cercando di scompigliare le carte introducendo metodi e contenuti innovativi col Vangelo alla mano; il clero si comporta in modo piuttosto omertoso, ma soffre anch’esso di nette divisioni pastorali, tra l’asettica e neutrale proposizione della fede e la coraggiosa e concreta intromissione nel mondo; il laicato è ancor più insensatamente diviso  tra una religiosità identitaria e simbolica e una testimonianza forte  e impegnata.

In mezzo a questa crescente bagarre papa Francesco, protagonista principale ma non isolato di un nuovo corso ecclesiale, può contare su un consenso popolare enorme più all’esterno che all’interno della Chiesa in senso stretto, ma deve fare i conti in casa con spinte a lui contrarie, che tendono ad assumere vieppiù i connotati di congiure di palazzo. Ogni tanto partono siluri ben architettati volti a calunniarlo, squalificarlo, combatterlo in nome di una pretestuosa fedeltà dottrinaria: il gioco è piuttosto scoperto, anche se si ammanta di argomenti civetta e finisce col preparare vere e proprie trappole.

Ultimo discorso in ordine di tempo: il celibato sacerdotale difeso in modo insensato, quale trincea di una sporca guerra per tenere la religione avvinghiata al potere interno (curia vaticana) ed esterno (sovranismi e nazionalismi vari ed eventuali). Per non parlare di sacerdozio femminile, di ruolo della donna nella Chiesa, di morale sessuale e matrimonio, di omosessualità e coppie omosessuali: ho la netta impressione che in realtà di questi argomenti non freghi niente a nessuno. L’obiettivo vero è quello di creare una cittadella dogmatica per difendere l’assetto di potere clericale e reazionario. Le lotte intestine sono fortissime negli Stati Uniti, ma non si scherza anche in Europa ed in Italia.

Il papa, al di là dello Spirito Santo che dovrebbe soffiare a suo favore (altrimenti non si capirebbe perché lo abbia portato al soglio pontificio), ha due possibilità. La prima è quella di lasciarsi condizionare, di scendere a patti, di compromettersi con gli avversari, di ammorbidire le sue convinzioni e annacquare le sue direttive. La seconda è quella di accelerare, di andare avanti spedito, di istituzionalizzare le novità, di fare squadra a tutti i livelli con chi ci sta, di non farsi impressionare dai tira e molla della falsa ubbidienza, di spingere sulle ruote comunitarie spezzando i bastoni curiali, di concentrarsi su alcune piste e percorrerle fino in fondo.

Il problema non è Ratzinger, che, tutto sommato, penso sia in buona fede e sia volgarmente strumentalizzato, fino a rischiare l’investitura di antipapa-marionetta. Non merita di finire così: se mantiene, come sembra, la lucidità, si renda conto e si tiri fuori radicalmente dalla vomitevole mischia in cui lo stanno trascinando. Il punto dolente è l’isolamento interno di cui soffre papa Francesco: lui deve sforzarsi di comportarsi da leader, che individua e valorizza le risorse umane a lui vicine; i suoi sostenitori, a tutti i livelli, devono rinserrare le fila ed aiutarlo in una battaglia assai dura, giocata contro di lui senza esclusione di colpi. Evidentemente papa Francesco sta toccando nella carne viva di una Chiesa sporca in tutti i sensi. Hanno paura di lui e lui non deve aver paura. Guai a cedere. Se guerra ha da essere, guerra sia in senso evangelico. Franceso deve mobilitare le sue truppe (i poveri, gli emarginati, i migranti, i divorziati, le donne, gli omosessuali sinceri, i volontari della carità, etc. etc.), anche se sarà uno scontro impari contro le truppe dei trumpiani, dei salviniani, dei tradizionalisti del cavolo, dei baciapile, etc. etc. Sono curioso di vedere da che parte starà lo Spirito Santo!