Nel sesto mistero doloroso si contempla Salvini

Come scrive Lodovico Poletto su La stampa, Angela Ciconte di 53 anni, impiegata amministrativa dell’Asl, ha lanciato una iniziativa di preghiera. Non ci sarebbe niente di strano: di preghiera abbiamo bisogno, pregare fa bene ai credenti e non fa certo alcun male ai non credenti. Qual è la stranezza? Questa fervente cattolica, che ha fatto volontariato nell’ex Jugoslavia durante la guerra, ha lanciato l’idea di pregare il rosario per il leader della Lega, Matteo Salvini, il 10 dicembre, vale a dire il giorno in cui si aprirà davanti al tribunale di Torino il processo in cui dovrà rispondere dell’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziario, conseguente alle sue schermaglie con i giudici durante le note vicende dei blocchi delle navi cariche di migranti.

Alla domanda sul perché si debba pregare per Salvini, Angela Ciconte risponde: «Perché lui è l’unico politico che ha usato la giusta determinazione nel difendere il popolo italiano e i confini d’Italia. Saremo lì a supportarlo, a dargli la forza. Non è un rosario perché venga assolto, ma perché trovi la forza di proseguire nella sua politica che difende valori come libertà, sicurezza e identità nazionale. Se Salvini tira fuori il rosario in pubblico è perché è un credente. Non lo farebbe altrimenti. Non potrebbe farlo. Io, il leader della Lega, l’ho incontrato qualche giorno fa. Sapeva già del nostro flash mob. Mi ha ringraziata e mi ha mostrato il rosario, dicendomi che arrivava direttamente da Medjugorje. Certi gesti non li fai solo per calcolo politico: non porti in tasca il rosario se non sei credente».

È nato un gruppo Facebook, “I cinque sassi”, per raccogliere adesioni per questa adunata orante e sembra stia avendo un certo successo: «Noi non siamo razzisti. Non discriminiamo. Ma in questo nostro povero Paese i veri discriminati sono i nostri figli, costretti ad andare all’estero per lavorare e guadagnarsi il pane. Mentre ai musulmani tutto è concesso. E sa che le dico? Quelli che oggi si dicono integrati, sono pronti a ribellarsi quando avranno la forza di sottometterci. E poi: questo nostro Paese ha sempre accolto tutti. Di tutte le razze: dagli albanesi ai rumeni. Non abbiamo mai discriminato nessuno. Ma adesso è ora di guardare un po’ al bene di casa nostra».

Devo essere grato ad Angela Ciconte: ha spiegato in poche e chiare parole l’attuale deriva socio-politica degli italiani, aggiungendovi una spruzzata di (in)sano bigottismo. Se giriamo la torta dal lato religioso ritroviamo tutto lo storico armamentario clerico-fascista.

Durante una lontanissima campagna elettorale in cui avevo fatto un vero e proprio porta a porta ad uso e consumo della mia candidatura a consigliere comunale nelle file della democrazia cristiana, mi sentii rispondere da una simpatica vecchietta: «Io non voglio sapere niente di partiti e candidati, io voto Gesù!». Intendeva dire che votava la democrazia cristiana, che faceva una croce sulla croce, come si diceva in quei tempi. Non ebbi il coraggio di contrastarla laicamente e non insistetti oltre: non ero Gesù e probabilmente non ottenni quel voto e fu per me, tutto sommato, un bene. Non fui eletto anche se ne uscii con un risultato dignitoso. L’equivoco, anche se non voluto dalla DC, era sempre dietro l’angolo: valle a far capire che ispirarsi al cristianesimo non voleva dire strumentalizzare la fede a fini propagandistici.

Ci voleva solo Salvini per risuscitare il più bieco integralismo cattolico, sposandolo con le moderne ideologie di estrema destra. E la trappola sta funzionando a meraviglia. Mi permetto di aggiungere poche battute, anche se il tutto è così eloquentemente chiaro da far accapponare la pelle. Bisogna essere veramente disperati per pensare di recuperare i valori affidandosi a Salvini. Tutto il ragionamento è falsato dal punto di vista religioso. “Quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (Matteo 6,6). “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo … perché ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,34-35).

Le motivazioni politiche fanno acqua da tutte le parti: gli immigrati non rubano nulla a nessuno, semmai si riprendono un pochettino di quello che noi nei secoli abbiamo loro rubato; gli stranieri non sono la causa dell’emigrazione giovanile, che è da ricercarsi semmai nei meccanismi del nostro sistema capitalistico globalizzato; quanto al rischio di essere sottomessi dagli stranieri integrati, ben venga una società  multietnica, multirazziale e multireligiosa, cresceremo insieme mentre ora siamo solo capaci di farci la guerra. Su Salvini si può (solo) scherzare, mentre i santi bisogna lasciarli stare.