L’esercito dei gufi

L’improvvisato connubio tra Pd e M5S sta provocando sano (?) scetticismo e incutendo insana (?) paura. Faccio parte della schiera degli scettici, un po’ perché sono tale di carattere, un po’ perché l’operazione politica pentapiddina è talmente strana da stupire anche i più smagati osservatori politici.

Sui motivi dello scetticismo mi sono ripetutamente soffermato e quindi non ci torno sopra, se non per aggiungere che, strada facendo, talune ragioni si stanno rafforzando (inaffidabilità pentastellata e visione culturale della democrazia), mentre altre si stanno diradando (impostazioni tattiche e problematiche sociali).

Molti, sia a destra che a sinistra, hanno invece paura che questa inedita alleanza possa tenere e svilupparsi nel tempo: gli uni vedono numericamente un antagonista assai competitivo, gli altri temono una sinistra troppo moderna, disincantata e sradicata dalla sua storia. E allora tutti a gufare. È pur vero che chi di gufata ferisce di gufata perisce: il Pd ha indubbiamente soffiato sul fuoco del mostro pentaleghista ed ora si trova a soffrire per l’enfasi posta sul rapporto contro natura del pentapiddismo.

La coesistenza tra i due partiti non è affatto pacifica, ma si sta consolidando sul piano tattico e ammorbidendo su quello strategico. Cresce quindi la preoccupazione che il grillismo riveduto e corretto possa combaciare in qualche modo col piddismo riveduto e scorretto.

La destra sempre più filo-leghista teme seriamente la costituzione di un polo che le contenda efficacemente il consenso popolare, mentre i puritani della sinistra mal sopportano uno snaturamento etico-storico. Più crescono queste preoccupazioni e più diventa impellente proseguire sulla strada intrapresa per non rischiare di rimanere a metà del guado con niente in mano e con la reputazione rovinata. Credo che i due partner stiano facendo sul serio e riescano, tutto sommato, ad assorbire i mal di pancia al loro interno. Il Pd, liberato dalla pressione renziana e dopo che Renzi gli ha fornito l’ultima lezione di spregiudicatezza politica, riesce ad essere più disinvolto, pragmatico e unito; il M5S esorcizza con abilità le lamentazioni dei nostalgici del vaffa, aiutato dal cinismo grillino, che tende ad inaugurare definitivamente un nuovo corso nel movimento.

Nel contratto tra Lega e M5S si vedeva chiaramente che si trattava di un matrimonio di interessi a tempo, senza alcuna possibilità di intenerimento sentimentale e “sessuale”; l’accordo tra M5S e Pd non è certamente un matrimonio d’amore, ma qualche “scopatina come si deve” potrebbe anche scapparci e, come si sa, l’appetito vien mangiando. E poi ci sono tali e tante suocere italiane e straniere che difendono questo matrimonio…e le suocere contano parecchio, hanno il potere di consolidare o distruggere i matrimoni.  Come si noterà sono partito con la puzza sotto il naso, ma, cammin facendo, comincio ad interessarmi più o meno seriamente alla questione, non per gufare ma per capire dove sta andando la politica (stavo per scrivere “andando a finire”, ma mi sono trattenuto, perché non voglio assolutamente arruolarmi nell’esercito dei gufi). E poi, ne ho viste tante…