I fiammiferi di Candreva

Una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker a mensa, a differenza dei suoi compagni, perché i genitori, di origine straniera, non sono in regola con il pagamento dei buoni pasto, L’episodio, accaduto pochi giorni fa a una bambina delle scuole elementari di Minerbe (Verona) – e rivelato dal quotidiano “L’Arena” – è stato denunciato dalla segreteria provinciale del Partito democratico, che parla di «scelta discriminatoria» a parte dell’amministrazione comunale a guida leghista. La scelta sarebbe stata concordata tra i gestori della mensa e il Comune, di cui è sindaco il leghista Andrea Girardi, dopo inutili solleciti al pagamento indirizzati alla famiglia: una decisione che avrebbe turbato la piccola, che ha pianto quando si è vista servire un pasto diverso e ridotto rispetto a quello riservato ai compagni.

Non la voglio buttare in politica, perché dell’episodio mi ha colpito soprattutto quanto scriverò più avanti, tuttavia siamo nel campo del surreale: sembra quasi una favola la cui morale finale è facilmente deducibile. Bene ha fatto il Pd a protestare, anche se qualcuno gli imputerà di difendere gli ultimi a danno dei penultimi: se i penultimi, i poveri nostrani, non sanno condividere la loro povertà con gli stranieri non è colpa del Pd, ma del loro assurdo egoismo. Non so come faccia quel solerte sindaco leghista a sedersi a tavola con la sua famiglia pensando a una bambina straniera costretta a mangiare, per volontà comunale, in solitudine un umiliante e misero pasto. Ma lasciamo perdere, tanto i voti alla Lega aumentano e quindi…

L’episodio ha turbato il giocatore dell’Inter Antonio Candreva, il quale ha deciso di intervenire in favore della bambina. Il nerazzurro ha parlato con il sindaco del paese di Minerbe (Verona) per avere i dettagli della vicenda e annunciare che vorrebbe pagare la retta della mensa per quella bambina, che frequenta la scuola elementare. Non so cosa abbia risposto il sindaco: io personalmente sarei sprofondato dalla vergogna.

Ma ci sono altri che dovrebbero vergognarsi. Stando alla squadra dell’Inter, penso a Mauro Icardi ed a sua moglie, che hanno imbastito una vergognosa telenovela per ottenere l’aumento del già favoloso ingaggio del calciatore argentino. Poi la mia rassegna continua con tutti i calciatori beneficiari di stipendi da nababbo, con tutti i dirigenti delle società calcistiche che glieli concedono, con tutti i tifosi che li applaudono, con i media che li vezzeggiano, con tutti i prezzolati operatori del settore allineati e coperti. L’allenatore Spalletti che ha osato scontrarsi con il giocatore Icardi, dopo essersi preso le critiche dei fini dicitori del calcio da salotto, si è dovuto piegare alla realpolitik pallonara.

Antonio Candreva, dal canto suo, non ha fatto niente di speciale, ha soltanto provocato una ventata di umanità in un ambiente sportivo che l’umanità l’ha messa all’ultimo posto. Ha acceso un fiammifero per scaldare la piccola fiammiferaia. Mi si dirà di lasciar perdere i sentimentalismi e di stare coi piedi per terra. Più a terra di come siamo con l’etica sportiva…