Baubau contro il Baobab

A Roma, nei pressi della stazione Tiburtina, è stato sgombrato un campo profughi con intervento dei mezzi blindati della polizia e con tanto di ruspe, che hanno abbattuto capanne e baracche, mentre gli oltre duecento migranti ospitati in questa area sono stati portati all’ufficio immigrazione. Per molte di queste persone non è stata approntata nessuna soluzione alternativa: nei giorni precedenti l’assessore alle Politiche sociali del comune di Roma si era recata al campo, assicurando che il comune aveva trovato almeno 120 posti letto per la ricollocazione dei migranti del Baobab. Resterebbe scoperto un centinaio di persone delle quali il comune non si è ancora fatto carico e che rimarranno per strada.

“Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L’avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti”, il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Capisco che questi governanti debbano dimostrarsi capaci di mantenere le sciagurate promesse fatte agli ingenui elettori, ma non si potrebbe almeno, prima di effettuare teatrale e drammatici sgomberi, trovare un minimo di soluzione alternativa al fine di evitare la dispersione sul territorio di questi disperati alla ricerca di una collocazione di (s)fortuna? A quanto si può capire non c’è stato un raccordo operativo fra comune di Roma e ministero: in un vergognoso gioco sulla pelle di centinaia di profughi l’assessore ha fatto la parte del poliziotto buono e Salvini quella feroce del poliziotto cattivo.

Cosa potranno combinare questi immigrati abbandonati a loro stessi? Andranno probabilmente a rubare per poter mangiare, non ho idea dove andranno a dormire. I cittadini di Roma si sentiranno più sicuri dopo che sono stati messi in libera uscita questi disperati? Ho i miei dubbi. Anche prescindendo da motivazioni di carattere umanitario, il comportamento del governo appare comunque assurdo e controproducente. Forse si vuole solo convincere indirettamente i potenziali migranti a starsene a casa loro: non può funzionare, perché un’emorragia non si ferma sventolando un batuffolo di cotone emostatico.

Dopo le ruspe in azione di telecamera, dopo l’assedio dei cronisti assiepati dietro le transenne, dopo la sceneggiata propagandistica sulla pelle di duecento persone più o meno disperate, vorrei che il ministro dell’Interno e l’assessore comunale chiarissero cosa ne è stato di questi soggetti, dove sono finiti o dove finiranno. Se un’emergenza immigrazione esiste, non la si gestisce in questo modo. Chiunque, anche il più incallito dei sostenitori leghisti, lo dovrebbe capire.

Tempo fa conversando con un carissimo amico, chiedevo come potessero fare a dormire quei pubblici amministratori che non si fanno carico minimamente dei senza tetto, nostrani e di importazione non fa differenza, pensando che anche per la loro ignavia c’è gente che dorme sotto i ponti o all’aperto. Questo intelligente amico mi rispose: “Cosa vuoi che sia, pensa ai nazisti…”. Risposta choccante, che non voglio sviluppare per carità di patria. Non pretendo che Salvini faccia i miracoli per accogliere tutti, pretendo solo che la smetta di promettere miracoli per non accogliere nessuno.