Anche la politica ha bisogno di…angeli custodi

La lettera della Commissione Ue è arrivata puntualmente ed il suo contenuto era ampiamente prevedibile: l’Italia non ha mantenuto gli impegni presi a giugno e sta sfondando il deficit di bilancio, che non può rimanere al 2,4% rispetto al Pil, mentre le stime di crescita non sono realistiche. Il bilancio italiano, a giudizio dell’Unione europea, mostra una deviazione senza precedenti nella storia del patto di stabilità.

Gli appunti, che si potevano prevedere senza usare troppa fantasia, sono gravi: l’accusa di non mantenere gli impegni e di violare i patti è pesantissima. Di fronte a queste contestazioni il governo balbetta e si nasconde dietro i soliti toni burrascosi del popolo leghista incitato a gran voce dal suo leader e dietro la penosa diplomazia grillina, dettata più dalla paura di essere fagocitati dallo scomodo e virulento alleato di governo che dal timore di cavalcare una battaglia insensata e rischiosissima.

Il commissario Moscovici, latore della missiva, dopo l’incontro col ministro Tria, ha precisato: «La Commissione ama l’Italia, in questa fase delicata ci sono disaccordi, ma dobbiamo restare in un clima sereno. Auspico non ci sia tensione nei toni». Moscovici è stato poi ricevuto al Quirinale dal presidente Mattarella a cui verosimilmente si sarà presentato armato di “un ferro da stiro”: perché? Avrà infatti esternato ansia e preoccupazione per una situazione che sta obiettivamente prendendo “una brutta piega”. E speriamo che la piega non diventi una piaga.

Mattarella aveva messo le mani avanti e, ricordando la figura del presidente Giovanni Gronchi, nel 40esimo della morte aveva detto che l’Unione europea “è patrimonio inestimabile di pace e benessere”, spiegando come Gronchi, interventista cattolico, distinse “tra significato e insopprimibilità dei valori patriottici e le infatuazioni di vuoti rigurgiti nazionalistici”. Ma non è tutto. In un messaggio ad Assolombarda il capo dello Stato, facendo chiaro riferimento al clima politico, ha cosi affermato: «Servono un dialogo costruttivo   e un alto senso di responsabilità da parte della politica, delle istituzioni, delle imprese, delle associazioni, della società civile per scelte consapevoli con una visione di lungo termine nell’interesse collettivo».

Non so cosa si saranno detti Mattarella e Moscovici, anche se questo colloquio ha tanto il sapore di un ricorso estremo alla “mamma” perché faccia ragionare, con le buone o con le cattive, il bambino capriccioso e bizzoso. Purtroppo però il bambino è cresciutello, non tanto nel cervello (capacità di governare) ma nel fisico (consenso elettorale), e non ne vuol sapere di stare a consiglio, ha imboccato una china da cui è difficile risalire. Mentre Moscovici ci schiaffeggia, anche se usa i guanti di velluto, noi diamo anche un triste spettacolo di scontri strumentali e puerili all’interno del governo. Peggio di così…

In queste mattine, dopo una preghierina a Dio per me tramite anche il mio angelo custode, ne faccio una per l’Italia tramite anche la fiducia e la speranza che nutro verso Mattarella e Draghi (Dio ce li ha dati, guai a chi ce li tocca…).  Papa Francesco ha invitato a pregare la vergine Maria e S. Michele arcangelo contro le insidie del male. Ebbene io, molto laicamente e senza precipitose santificazioni, contro le insidie dell’attuale politica italiana, mi affido a Mattarella e Draghi e che Dio ce la mandi buona!